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Lorenzo Cavanna: "Messner sbaglia, quella collassata non era un seracco ma una calotta fessurata in teoria non a rischio. La piaga vera è l'alpinismo di massa"
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SAVONA -"Quella collassata alla Marmolada non è un seracco ma una calotta fessurata, in linea teorica non a rischio di cedimento imminente".


A parlare è Lorenzo Cavanna, capo delle guide della Liguria, un esperto di montagna di Finale Ligure che conosce bene i rischi di chi pratica alpinismo in ogni latitudine.

"Il seracco è una sporgenza di ghiaccio con un fronte già non in equilibrio - spiega Cavanna - ma quel fronte di ghiaccio collassato alla Marmolada era una calotta, le nostre colleghe guide a mio avviso non sono state imprudenti perché quel cedimento non era prevedibile".



Cavanna alla domanda sulla posizione assai diversa del famoso alpinista Reinhold Messner che ha invece criticato chi ha ha autorizzato l'escursione sulla Marmolada nonostante le elevate escursioni termiche in atto da giorni, risponde così: "Messner non è più un alpinista ma un attivista politico che sostiene la campagna contro il cambiamento climatico. Nessuno nega che il clima sia drasticamente mutato e sia all'origine della tragedia della Marmolada, ma è vero anche che nessuno poteva prevedere il collasso di quella calotta".

Cavanna, 55 anni, finalese, un passato da geometra, ha imparato ad arrampicare proprio a Finale Ligure, poi precisa:  il fatto che ormai tutti coloro che fanno questa attività vogliono scalare le vette più prestigiose, come il Bianco, per poterlo raccontare agli amici, e pochi invece frequentano le altre cime, altrettanto belle e complicate. La conferma di questo arriva da rifugi: i più battuti sono sempre esauriti mentre gli altri, pur essendo in posti altrettanto belli e suggestivi, sono perennemente vuoti. Questa poco equilibrata frequentazione delle montagne fa sì che sulle montagne più battute si rischia la tragedia anche se precipita un sasso".

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