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 La fusione tra Genoa e Sampdoria, per una sera, si farà. E’ arrivato infatti  il “si” da parte dello sceicco Mansour, proprietario del Manchester City, per disputare una partita amichevole tra la squadra inglese e una formazione mista di rossoblucerchiati. Per novanta minuti dunque le rivalità cittaddine verranno messe da parte, e si  darà vita ad uno straordinario evento benefico realizzato per i genovesi colpiti dalla tragica alluvione di venerdì 4 novembre.

Ancora da decidersi la data di questa super sfida, visto il fitto calendario degli uomini di Mancini, ma ci sono già indizi che porterebbero a giocare in concomitanza dell’incontro del 29 novembre di Carling Cup tra i Citiziens e l’Arsenal. In terra inglese rimarrebbero le seconde linee, mentre i titolari scenderebbero in campo al Ferraris.

Ma non sarà un vero e proprio esordio della squadra mista genovese:  bisogna portare indietro l’orologio di molti anni, fino al 24 settembre 1969, dove davanti a 30mila spettatori, Genova sfidò il Santos . Fu l’allora presidente della Sampdoria Colantuoni a contattare il collega Fossati per organizzare l’incontro, al fine di “tastare il polso dei tifosi” in vista di una ipotetica, reale fusione. Evidentemente non andò tanto bene, forse complice la disastrosa prestazione dei genovesi che crollarono di fronte allo strapotere di Pelè e compagni: finì 7 a 1 per i brasiliani. Per fortuna non venne compiuto nessun azzardo per la scelta dei colori, e i 25 rappresentanti della squadra cittadina scesero in campo indossando una divisa con i pigmenti originali di Genova: maglia rossa, pantaloncini e calzettoni bianchi, in onore della croce di San Giorgio. Con ogni probabilità verrà indossata la stessa uniforme anche contro il City.

Intanto Graziano Cesari si candida per dirigere la sfida: " Per me sarebbe un vero e proprio onore arbitrare questa partita. Sogno una terna arbitrale tutta genovese composta insiemea a Beronzi, De Marco e Massa."

 

Marco Rossi e Angelo Palombo, Sergio Romero e Sebastien Frey:  sarà curioso decifrare le sensazioni dei tifosi presenti allo stadio, che vedranno i propri idoli e gli odiati rivali giocare sotto la stessa bandiera. Ma sarà un evento che andrà oltre il risultato, oltre le rivalità, oltre le questioni di cuore. Si scenderà in campo per la propria città, per i propri concittadini. Sugli spalti il tifo avrà una sola voce: quella della speranza di una nuova, prepotente rinascita della Superba.