Cronaca
Uccise il patrigno, assolto perche' incapace di intendere
37 secondi di lettura
Damiano Paganetto, l'uomo di 37 anni che nel gennaio 2011 uccise a coltellate il suo patrigno, Luciano Paganetto, ex cuoco di 77 anni, è stato assolto dal gup Silvia Carpanini perchè incapace di intendere e di volere. Il giudice gli ha inflitto la misura di sicurezza di cinque anni di ospedale psichiatrico a Montelupo Fiorentino. I periti, sia quello del gip che quello del difensore avevano concluso per la non imputabilità dell'uomo perché sofferente di schizofrenia paranoide. L'omicidio avvenne a Pegli sotto gli occhi della madre di Ivano Daniano Paganetto. Ad un tratto era entrato in cucina dove il patrigno stava disossando la carne. Aveva afferrato un coltello lungo circa 40 centimetri e lo averva colpito per 30 volte. Aveva poi confessato sostenendo che il patrigno voleva avvelenarlo.
Ultime notizie
- Sampdoria: contestazione dei tifosi, martedì riunione plenaria
- Villanova d'Albenga, ordigno bellico fatto brillare dagli artificieri
- Maltempo sulla Liguria, allagamenti e frane a Genova e Savona
- Bimbo di 5 anni ritrovato, il testimone ora rischia l'accusa di abbandono di minore
-
Bimbo di 5 anni ritrovato: "Era immobile poi ha alzato un braccio"
- Fulmine colpisce i Magazzini del Cotone, rimosse dai vigili del fuoco parti pericolanti
IL COMMENTO
"Prigionieri" nell’autosilos disegnato solo per le vetture non ingrassate
Carlo Castellano “il visionario” e il triplo destino degli Erzelli