Cronaca
Don Riccardo Seppia racconta: "Mai andato con minorenni"
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"Non sono mai andato con minorenni. Né ho mai ceduto stupefacenti a minorenni". È questa la verità di don Riccardo Seppia durante il lungo interrogatorio di stamattina nel carcere genovese di Marassi. L'ex parroco 51enne della chiesa di Santo Spirito a Sestri Ponente, arrestato una settimana fa con l'accusa di avere adescato ragazzini e di averli convinti a intrattenersi con lui rifornendoli di droga, è stato ascoltato per oltre cinque ore dal sostituto procuratore Stefano Puppo. Per il suo legale il sacerdote oggi ha "ridimensionato in modo radicale gli episodi che gli sono stati contestati". In merito alle tante, scabrose telefonate intercorse tra il parroco e il maghrebino Franky, pusher e "procacciatore di prede" il sacerdote ha riferito che si trattava soltanto di "millanterie". E gli oggetti delle sue telefonate sarebbero stati solo "un gioco erotico". Anche riguardo alla violenza sessuale a un chierichetto di 16 anni, il prete arrestato ha riferito di non averlo mai baciato, accusa che gli è stata invece contestata dal gip Maria Vicidomini. Don Seppia ammette di avere avuto rapporti soltanto con maggiorenni. E nega ogni addebito anche sulla cessione di sostanze stupefacenti. Nel frattempo i familiari di bambini e adolescenti che frequentavano la parrocchia continuano ad esprimere stupore: sapevamo che don Seppia era gay e che amava andare a ballare nei locali per omosessuali a Sampierdarena, ma ignoravamo che avesse attenzioni morbose per i bambini, racconta un padre. Un altro genitore capisce solo ora come mai il parroco tempestasse di sms il figlio affinchè andasse a confessarsi. Quanto alla sieropositività che sarebbe stata ammessa dallo stesso sacerdote, nessuna conferma dal suo legale. "Don Seppia comprende il grande interesse mediatico per la vicenda e lo subisce passivamente", ha spiegato all'uscita del carcere di Marassi. Carcere dal quale il parroco sta per andare via: temendo per la sua incolumità ha chiesto e ottenuto di essere trasferito a Sanremo, dove i detenuti per reati sessuali dispongono di un'apposita sezione.
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