Le due pantere e il super-sindaco

Dunque facciamo il punto sulle candidature.
Cominciamo dal centro destra. In attesa del risultato elettorale che potrebbe provocare uno tsunami a Genova si rafforza la candidatura del leghista Edoardo Rixi. Nella spartizione nazionale il capoluogo ligure potrebbe essere il tagliando da pagare al partito di Bossi. Rixi ha le carte per sfidare il candidato del centro sinistra: relativamente giovane, consigliere regionale molto attivo, presente fortemente sul territorio, non eccessivo nel celodurismo. In ogni caso, se il caos regnasse nel Pdl la Lega potrebbe decidere di correre da sola con questo suo uomo.
Nel Pdl il nome più tranquillizzante è quello di Roberto Cassinelli al quale, però, piace molto fare il deputato.
E’ evidente che su tutto il centro e centro destra pesa la candidatura certa anche se ancora da collocare bene di Enrico Musso
Nel centro sinistra per ora la sfida è tra le due pantere, la Vincenzi e la Pinotti.
Ma una buona parte del partito vorrebbe un nome più trasversale e meno lacerante. Così continuano i tentativi di convincere l’ex super-sindaco Beppe Pericu a “risacrificarsi”. Lo sponsor più convinto di questa soluzione che piace a molti non solo nel centro sinistra è Stefano Zara, ex presidente del industriali, oggi organico al Pd.
Ma in seconda battuta ricorre con insistenza il nome del giovane segretario regionale Lorenzo Basso, cattolico, molto “nuovo” rispetto agli altri nomi piuttosto d’antan. Basso, però, non ci sta e tutte le volte che il suo nome riparte nella corsa alla candidatura si premura di smentire, di ribadire che lui no, proprio non ci sta, che deve fare la gavetta da segretario e da consigliere regionale. Insomma, lasciatemi dove sono, almeno per ora.
Da lunedì ripartono le manovre anche perché, se i risultati elettorali costringessero a elezioni anticipate il Pd potrebbe tentare di convincere la Vincenzi a lanciarsi su Roma rinunciando alla ricandiatura e aprendo il campo a Roberta Pinotti senza troppi rivali.