Scajola ritorna "libero" dai veleni

Scajola rientra nei giochi, clamorosamente, dopo l’ennesimo episodio che segna la sua carriera politica caratterizzata da picchi e discese, trionfi e momenti bui. Oggi è l’ennesimo giorno della rinascita per il politico imperiese che non a caso annuncia su un video sul suo sito siglato “Fondazione Colombo” la nuova rinascita. Il ritorno di Scajola ha molti significati sia per la politica nazionale che per quella ligure. Cominciamo dalla prima prospettiva: Scajola è un leader, uno dei pochi cavalli di razza con DNA democristiano che restano nelle file del PDL, lui sa cos’è un partito e i meccanismi interni che lo regolano, è l’uomo che può portare ordine nelle file decisamente scomposte del partito di Berlusconi diviso tra lobby e correnti. E per questo, forse, oggi qualcuno mastica amaro. Ma non solo. Ultimamente l’ex ministro forte delle adesioni e delle simpatie della sua fondazione aveva cercato di dare una scossa energica, richiamando il PDL alle ragioni degli inizi, della rivoluzione liberale annunciata da Berlusconi. Non tutti l’avevano presa bene ma la forza di Scajola era frenata dal morso invisibile delle inchieste, delle voci, dei veleni. Ora cosa succederà? Che peso avrà la “Fondazione Colombo” nelle dinamiche del partito? Berlusconi cosa proporrà a Scajola, quale ruolo gli affiderà? In Liguria il parlamentare non aveva mai perso di fatto la sua ledership, quest’inverno prima della mozione di fiducia strappata dal governo per un pugno di voti, il suo popolo gli aveva offerto a Palazzo Ducale un abbraccio affettuoso e convinto. Ma di Scajola si sentiva la mancanza, troppe polemiche, troppi strappi e nella partita delle amministrative anche in vista del 2012 il Pdl è fermo al palo. Inoltre, senza di lui, dopo le sue dimissioni, la regione aveva perso peso e influenza nelle stanze che contano e il governo ormai sembrava un’entità distante, lontanissima. Torna Scajola nell’agone della politica italiana, a molti mancava, tanti altri probabilmente non se l’aspettavano. Lui, per l’ennesima volta, c’è.