Economia
Crisi, settore nautico paga dazio ma regge
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Con un valore complessivo di oltre 3 miliardi di dollari (di cui 2,7 solo per i grandi yacht), nel 2009 l'Italia si conferma il primo Paese al mondo nell' esportazione di yacht e barche da diporto, nonostante la crisi economica, che comunque ha portato l'industria nautica nazionale ad un calo del 15% dell'export. E' quanto è emerso durante il convegno "L'industria nautica italiana: da dove parte la ripresa", che si è tenuto questa mattina alla Fiera del Mare di Genova, nell'ambito della convention Ucina - Satec 2010. A contenere la flessione dell'export italiano rispetto ai principali Paesi concorrenti, secondo una ricerca condotta dalla Fondazione Edison, ha contribuito soprattutto la capacità di innovazione e di ristrutturazione delle aziende del settore. Con oltre 2,7 miliardi di dollari di esportazioni, l'industria nautica italiana mantiene infatti la leadership a livello internazionale nel comparto dei grandi yacht e, con 55 milioni di dollari, si posiziona al terzo posto nel segmento delle imbarcazioni pneumatiche. Per uscire dalla crisi, secondo un rapporto promosso dalla Fondazione Symbola in collaborazione con Unioncamere, le aziende nautiche italiane dovranno puntare sempre di più sulla qualità e l'innovazione del prodotto, soprattutto nel campo della sostenibilità ambientale, sull'aggregazione tra realtà imprenditoriali e su attività di co-branding capaci di valorizzare gli operatori dei diversi settori.
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