Cronaca

1 minuto e 16 secondi di lettura
"Liberate Katerina": questa la richiesta del sostituto procuratore Marco Airoldi che ha depositato la richiesta di revoca della misura cautelare per Katerina Mathas la madre del piccolo Alessandro, il bimbo di otto mesi ucciso la notte del 15 marzo in un lussuoso residence di Nervi. Anche i legali della donna gli avvocati Paolo Costa e Igor Dante hanno depositato la richiesta al giudice per le indagini preliminari Vincenzo Papillo per l'applicazione di un'eventuale misura più lieve. Mancano quattro giorni alla risposta del giudice. La richiesta del pm titolare dell'inchiesta vede indagati per omicidio volontario oltre alla Mathas anche Giovanni Antonio Rasero, il broker di 29 anni. Proseguono intanto le analisi del cellulare di Rasero alla ricerca di video, messaggi e telefonate fatte la mattina del 16 nei momenti antecedenti e successivi all'arrivo dei due all'Istituto Gaslini col bimbo già morto. Il pm Airoldi è certo che l'omicidio del bimbo sia avvenuto quando Katerina non era in casa. Determinante il morso scoperto sul piedino di Ale che, in quel momento, era in fin di vita. Lo ha detto l'esame autoptico che rivela come i segni della dentata siano emersi dopo la morte del piccolo e questo, perchè Ale è morto subito dopo. Per la Procura Rasero non solo lo avrebbe ucciso ma lo avrebbe anche seviziato. Altra inquietante scoperta è stata la dichiarazione di Bruno, amico della Mathas, secondo cui Ale aveva fatto la pappa alle 8 da lui e che quindi sarebbe stato ucciso per crudeltà e non perchè piangeva dalla fame.