Cronaca
Il presunto omicida della prostituta tradito da una scarpa da tennis
1 minuto e 1 secondo di lettura
E' stata l'impronta di una scarpa da tennis griffata che ha calpestato il sangue della vittima, uno degli elementi fondamentali che hanno portato la squadra mobile spezzina ad arrestare Jacopo Schiaffino, un giovane di 21 anni residente a Monterosso, senza precedenti penali, per l'omicidio, avvenuto con più di settanta coltellate, di Aparecida Perpetua da Silva, la prostituta di 40 anni trovata morta nella sua abitazione di via Monfalcone alla Spezia lunedì scorso. Dopo l'interrogatorio di sabato che in un primo momento aveva portato al rilascio del ragazzo, il pm Claudia Merlino ne ha invece convalidato il fermo. L'accusa è di omicidio e rapina aggravata. Ma c'è anche l'aggravante di sevizie perché Schiaffino, secondo gli inquirenti, avrebbe inferto oltre a quelle mortali pure coltellate superficiali con l'intenzione di prolungare ulteriormente l'agonia della vittima. Il giovane, cliente di Aparecida, ha infatti prima rapinato la donna colpendola poi con un pugno al volto che le ha provocato la frattura dello zigomo e quindi con 74 coltellate. La donna è probabilmente morta per dissanguamento. Il coltello usato per uccidere non è stato ancora ritrovato. I vestiti e le scarpe del fermato sono stati sottoposti a controlli scientifici e apparentemente combaciano con gli elementi rinvenuti sul luogo del delitto.
Sponsorizzate
Sabato 13 Settembre 2025
Santagostino inaugura a Genova il più grande poliambulatorio d’Italia, il primo in Liguria
Ultime notizie
- Colpito da infarto, perde controllo della motocarriola: muore uomo a Rossiglione
- Genoa, Gattuso e Bonucci in visita al Signorini
-
Porti, logistica e infrastrutture: intervista a Davide Falteri
- Comune, Cavo: "Linee programmatiche generiche e senza visione"
-
'Portofino Talks': dialoghi e confronti per trasformare le sfide in opportunità
- Manfredi e la Sampdoria: un genio della finanza?
IL COMMENTO
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie
Ex Ilva, Genova sempre più nei guai: governo confuso e Salis reticente