Katerina Mathas, la donna di 26 anni accusata di aver ucciso il figlio di 8 mesi insieme al compagno Giovanni Rasero, 29 anni, sarà trasferita nel carcere di Marassi a Genova, da quello di Pontedecimo nel quale è detenuta: lì infatti si tengono gli interrogatori di garanzia del gip per confermare o meno la permanenza dietro le sbarre. E' possibile, visto il trasferimento della ragazza, che ci sia il confronto tra i due. Le loro versioni continuano ad essere contrastanti: lui dichiara di essersi svegliato durante la notte e di aver visto la ragazza che malmenava il figlio, poi morto; lei racconta invece di essere uscita per "non meno di 40-45 minuti" (che sono invece solo 5 o massimo 10 secondo Rasero), alla ricerca di droga prima in piazza De Ferrari, poi in corso Sardegna, poi vicino a casa a San Fruttuoso e di essere tornata nel monolocale. Quello che sarebbe successo in sua assenza non lo sa dire; sa solo che quando è stata svegliata al mattino dal suo compagno il bambino era morto. E visto che in casa non c'era nessun altro l'accusa è implicita. La ragazza in questi giorni viene descritta molto più lucida da chi l'ha vista, rispetto ai primi momenti, quelli dopo il fatto.
Cronaca
Bimbo ucciso, gli interrogatori a Marassi con possibile confronto
1 minuto e 2 secondi di lettura
Ultime notizie
- Presidio Ex Ilva, traffico bloccato in autostrada: 8 km fra Pra' e Genova
- Presidio ex Ilva, incubo traffico a Genova: ecco la situazione. Primocanale in diretta
- Incendio in una casa famiglia a Genova, intossicati quattro minori e tre donne
- L’impero da 40 milioni del commendatore Fontana al tuttofare: il figlio denuncia il colpo all’eredità
- L'agenda degli appuntamenti in Liguria di giovedì 20 novembre 2025
-
Meteo, nuvole e pioggia sulla Liguria: le previsioni per le prossime ore
8° C
LIVE
IL COMMENTO
-
Luigi Leone
Lunedì 17 Novembre 2025
-
Mario Paternostro
Domenica 16 Novembre 2025
leggi tutti i commentiDemografia, in Liguria e in Italia tema di sola propaganda politica
“San Marcellino” compie ottant’anni e continua a “aprire porte” agli ultimi