Cronaca

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Una telefonata fatta pochi attimi prima di uccidere potrebbe incastrare l'assassino di Sebastiana Melis, l'infermiera di 70 anni trovata uccisa venerdì sera con il cranio fracassato nel suo appartamento di Marassi. Ad avere le chiavi di casa della vittima erano in due: la vicina del piano di sopra e il medico Mauro Parodi, lontano parente che ha dato l'allarme venerdì sera. Intanto, è stato acquisito dal pm il testamento lasciato dal marito della Melis. Al vaglio dei carabinieri, coordinati dal pubblico ministero Vittorio Ranieri Miniati, i tabulati telefonici dell'anziana e dei parenti in cui sembra nascondersi l'identità dell'assassino. La pista legata a un problema di eredità, però, non è la sola seguita dagli investigatori che non escludono anche un movente passionale. Al momento non risulta nessun iscritto nel registro degli indagati.