Cronaca

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Un tabaccaio di Borghetto S. Spirito, conoscente di Francesca Bova, la donna di 29 anni uccisa ed abbandonata in una cantina della cittadina del Savonese, è stato fermato dagli investigatori perché fortemente indiziato del delitto. Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di un uomo di 34 anni. Gli interrogatori sono proseguiti ieri tutta la notte e i carabinieri hanno sentito conoscenti e parenti. Gli inquirenti sono certi che la donna conoscesse bene il suo assassino. Probabilmente si è trattato di un delitto d'impeto, ma il movente resta ancora oscuro: forse legato a questioni sentimentali oppure al passatempo del videopoker, praticato assiduamente dalla ventinovenne. Le indagini dei carabinieri coordinati dal capitano Sandro Colongo e dal colonnello Olindo Di Gregorio e della Procura della Repubblica, con il sostituto procuratore Ubaldo Pelosi, si sono subito concentrare sui conoscenti, anche attraverso i tabulati del cellulare della vittima. Oggi verrà conferito l'incarico per l'esecuzione dell'autopsia. Un esame che potrebbe rivelare nuovi importanti indizi per arrivare a decifrare meglio un delitt. Il cadavere è già a disposizione dei medici legali presso la camera mortuaria dell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. "La cercavo da due giorni, il telefonino era spento, sono andata anche dai carabinieri, ma di mia figlia non avevo notizie. Avevo paura che le fosse successo davvero qualcosa di grave. Ieri pomeriggio sono scesa in strada per gettare il sacchetto dei rifiuti quando alcune persone mi hanno detto che avevano trovato un cadavere in cantina. Ho chiesto se era un uomo o una donna, mi hanno risposto che era una donna. Ho capito che era mia figlia". Sono le parole, pronunciate tra le lacrime, della madre di Francesca Bova. La donna, così come il padre, l'ex marito e l'ex compagno della vittima sono stati ascoltati dai carabinieri per poter ricostruire le ultime ore di vita della vittima e soprattutto le sue frequentazioni.