Cronaca

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"Grazie ai trapianti salviamo 700 vite l'anno ma servono più donatori, soprattutto tra i giovani". E' l'appello della direttrice del Registro italiano donatori midollo osseo, Nicoletta Sacchi, che ha sede nell'ospedale Galliera di Genova e che in questi giorni festeggia i 20 anni di attività. Una storia ricca di risultati che ha portato ad avere oggi 400 mila donatori. Ma con questi si riesce a rispondere solo al 50% delle richieste. Ogni anno in Italia diventano donatori 300 persone, 10 in Liguria. "Nella nostra regione i numeri sono in calo - ha spiegato Sacchi questa mattina al convegno sui 20 anni del Registro - anche perché la popolazione sta invecchiando. E per questo è fondamentale coinvolgere i giovani". Per diventare donatori basta avere più di 18 anni e meno di 55 e fare un prelievo del sangue in qualsiasi centro trasfusionale. A quel punto i propri dati vengono immessi nel registro e solo se arriva una richiesta che corrisponde alle proprie caratteristiche si fa la donazione vera e propria. "Si può fare con un espianto in anestesia totale (ma è comunque un prelievo e non una operazione) - ha precisato la dottoressa - o attraverso un prelievo del sangue che dura 2-3 ore e attraverso un macchinario isola le cellule utili. In questo caso si deve assumere un farmaco quattro giorni prima della donazione". Grazie al trapianto di midollo si possono curare leucemie, displasie ossee, linfomi e altre malattie per le quali spesso l'esistenza di un donatore compatibile è l'unica possibilità di sopravvivenza.