Christian Ceccantini, cognato di Stefano Ferri, il sub scomparso la scorsa notte, ucciso dall'elica di un'imbarcazione fantasma, ha appeso fuori dalla saracinesca del bar appartenuto alla vittima un cartello che riporta la seguente scritta: "Lo conoscevamo tutti. Una barca l'ha ammazzato. Costituisciti. Io non ti perdono" e a seguire nome, cognome e numero di cellulare, nel caso in cui qualche testimone, o lo stesso colpevole, si faccia avanti. Per ora il proprietario di uno stabilimento balneare, nei pressi della zona dove è stato rinvenuto il corpo della vittima, ha già telefonato a Ceccantini per fargli presente che molti bagni hanno una loro webcam e controlleranno le registrazioni per vedere se è accaduto qualcosa di strano e per individuare quali imbarcazioni siano transitate nelle acque antistanti a Recco, tra martedì pomeriggio, giorno in cui Stefano Ferro è scomparso e mercoledì, giorno in cui il corpo è stati ritrovato senza vita. "Chi ha colpito Stefano non può non essersi accorto", dichiara Ceccantini che parla di "pirata del mare" e di "omissione di soccorso" e sottolinea: "Stefano aveva il cranio devastato, le ossa del braccio destro rotte, l'addome dilaniato, ho parlato con persone esperte e anche loro mi hanno confermato che chi lo ha colpito non può non essersi accorto".
Cronaca
Sub ucciso, appello del cognato
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