Politica
Il grande accordo sul Nuovo Lido, che però spacca la maggioranza
1 minuto e 2 secondi di lettura
A meno di colpi di scena, passerà in consiglio comunale a Genova la variante al piano regolatore che darà il via al grande progetto del Nuovo Lido di corso Italia, per alcuni l'ennesima colata di cemento sulla città. Come anticipato a Primocanale, Italia dei Valori è pronta a votare contro la pratica, ma a salvare la maggioranza di centrosinistra ci pensa il Pdl che invece sembra favorevole al progetto. Questa mattina nel corso di una riunione di maggioranza, il sindaco di Genova ha spiegato che per ora si tratta solo di approvare la variante urbanistica e non il progetto, respingendo così la proposta dell'Italia dei Valori di limitare la parte residenziale del Nuovo Lido, una cui parte sarebbe trasformata in appartamenti a picco sul mare. "Lo valuteremo in un secondo tempo" ha detto la Vincenzi. Di qui la posizione ferma del partito di Di Pietro di votare contro. "Siamo contro ogni speculazione edilizia -ha detto a Primocanale Marylin Fusco- Il nostro voto contrario vuole essere una presa di distanza politica da certe scelte". Insomma, rischia di consumarsi uno strappo che potrebbe far vacillare in altre occasioni la maggioranza di Tursi. Il voto in consiglio è atteso per il tardo pomeriggio.
Sponsorizzate
Sabato 13 Settembre 2025
Santagostino inaugura a Genova il più grande poliambulatorio d’Italia, il primo in Liguria
Ultime notizie
- La rivelazione Ellertsson, l’equilibratore del Genoa con l’Italia nel cuore
- Il regalo al Gaslini degli imprenditori non vedenti Shadi e Seba insieme alla mamma di Cesare
- Gaza, questa sera il presidio a De Ferrari con gli aggiornamenti live della Global Sumud Flotilla
- Anci, oggi i sindaci delle principali città italiane a Palazzo Ducale
-
Processo Morandi, Diaz sicuro: "Gli imputati principali avranno condanne esemplari"
-
Meteo, in arrivo giornate di sole: le previsioni
IL COMMENTO
Matte non c’è più, smettiamola di chiamarle tragedie
Ex Ilva, Genova sempre più nei guai: governo confuso e Salis reticente