Rallenta il meccanismo di concessione del credito. Questo uno dei risultati della ricerca compiuta da Confindustria Genova su un campione di cento imprese associate, di vario tipo. L'analisi presentata oggi, rileva dati che destano preoccupazione tra gli industriali, tra i quali l'aumento degli spread nel 40% dei casi e quello del costo del denaro fino al 14%. Se le aziende, per salvare il lavoro e non perdere i clienti, rinunciano a margini di guadagno pur di non alzare i costi, ci si chiede perchè non possono agire in questo modo anche le banche. "Mi aspettavo dati più allarmanti - dice Giovanni Calvini, presidente Confindustria Genova - ma comunque qualche dato preoccupante esiste: un'azienda ci ha segnalato un costo del denaro pari al 14%, una cosa pazzesca. E altri casi hanno registrato spread tra il 10 e l'11%, comunque troppo alti. La media è sul 5-6%, e va bene, ma oltre comincia a essere una situazione insostenibile". Il rallentamento del credito, registrato dal 20% degli intervistati, penalizza in particolare le piccole aziende. Inoltre un 3,9% degli intervistati dice di essersi visto revocare i prestiti.
Cronaca
La crisi secondo Confindustria
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