Durante il processo per la sottrazione di Vika, la bambina bielorussa di 10 anni nascosta dai coniugi "affidatari" Alessandro Giusto e Maria Chiara Bornacin, quest'ultima ha dichiarato di essere la principale responsabile della decisione di nascondere la bambina. "La decisione di nasconderla l'ho presa io - ha detto la donna - perché ero certa che la bambina si sarebbe lasciata andare". I coniugi Giusto sapevano che la bambina aveva subito violenze nell'istituto di Minsk dove sarebbe dovuta tornare dopo il soggiorno in Italia e, per questo, nascosero Vika dal 7 al 27 settembre 2006, presso un istituo religioso in Valle D'Aosta. Ad accompagnarla furono le due "nonne", Maria Bordi e Maria Elena Dagnino, anch'esse indagate, insieme ai coniugi e a Bartolomeo Giusto, padre di Alessandro, il parroco di Cogoleto, Don Camillo Grillo, e il canonico Francis Darbellay, responsabile dell'istituto dove fu nascosta la bambina.
Cronaca
Bornacin: "Vika l'ho nascosta io"
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