Cronaca

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Una sola condanna e quattro assoluzioni: è la sentenza che conclude, dopo due anni e mezzo di udienze, il processo per il crollo avvenuto nel 2003 al Museo del Mare di Genova in cui morì l'operaio albanese Albert Kolgjeja. Il giudice Federico Augusto Mazza ha condannato a due anni di reclusione (con sospensione della pena e la non menzione) solo l'ingegner Andrea Pepe che era incaricato della direzione dei lavori strutturali. Gli altri imputati, gli architetti spagnoli Guilermo Vasquez Consuegra e Jesus Jimenez Canas, Aldo Signorelli, collaudatore in corso d'opera e Vincenzo Pappaluca, direttore tecnico del cantiere, sono stati tutti assolti perché il fatto non sussiste. Il drammatico incidente sul lavoro avvenne l’8 novembre nella struttura che era destinata a diventare il biglietto da visita di Genova 2004 capitale della cultura europea. Erano le 8,40 quando, per il cedimento della soletta esterna del primo piano, l'intera struttura in cemento crollò su se stessa. Al momento al lavoro c'erano almeno 40 operai e fu solo un caso se si evitò la strage. Quasi tutti riuscirono infatti a mettersi in salvo, appena percepito il pericolo. Solo in cinque rimasero travolti, di questi 4 furono tratti in salvo, anche se alcuni feriti gravemente. Solo per l'operaio albanese non ci fu niente da fare. Il suo corpo venne recuperato dopo 19 ore di scavi.