E’legittima la distribuzione diretta, che comprende la modalità “in nome e per conto” del servizio sanitario nazionale, che consente ai pazienti di accedere in modo più ampio rispetto alla normativa nazionale, alle terapie farmacologiche delle eparine, un salvavita anti-coagulante per la trombosi venosa, utilizzando le farmacie territoriali. Un sistema questo, che consente una forte riduzione della spesa farmaceutica come sottolineato dalla sentenza del Tar Liguria dove si afferma che il decreto legge 347/2001 “espressamente autorizza le Regioni, al fine di coprire i disavanzi di gestione, a emanare norme che intervengano sui meccanismi di distribuzione diretta da parte delle strutture pubbliche, con conseguente estensione dei casi di sconto obbligatorio imposto alla case farmaceutiche sul prezzo di acquisto”. La Regione Liguria , con un proprio provvedimento di giunta del maggio 2006, su proposta dell’assessore alla Salute Claudio Montaldo, aveva infatti esteso la distribuzione delle eparine che la norma nazionale limitava alla continuazione a domicilio della terapia iniziata in ospedale solo dopo l'intervento ortopedico di un certo rilievo.
Cronaca
Sanità: si alla distribuzione di eparina
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