Cronaca
Polemiche in giunta comunale su arresto nomadi con casa pubblica
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E' polemica in giunta comunale di Genova dopo un episodio violento che ha avuto come protagonisti alcuni nomadi bosniaci a cui il Comune aveva dato da poco una casa pubblica in via Torricelli dopo lo sgombero dal campo nomadi di via dei Pescatori: non hanno infatti voluto ascoltare ragioni quando hanno visto due carabinieri, in divisa, che giravano intorno alla loro auto un Cherokee. Gli si sono scagliati contro in cinque, padre, madre, figlio maggiorenne e due minorenni che brandivano bastoni. Hanno aggredito i carabinieri che hanno dovuto chiamare rinforzi (uno è stato anche refertato in ospedale per una lesione a un polso). Tutto è finito con l’arresto dei tre adulti e la denuncia a piede libero per i minorenni per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e minacce. Il controllo dei carabinieri sul mezzo era nato dopo che un uomo aveva dichiarato di essere propritario dell’auto in uso agli zingari che invece asseriscono di averlo comprato in una concessionaria di Rapallo. Si potrebbe configurare l’appropriazione indebita, forse neppure con dolo da parte della famiglia. Stupisce anche per questa la reazione violenta nei confronti dei carabinieri, in divisa, apostrofati con frasi tipo: “Che cosa volete da noi, la nostra auto l’abbiamo comprata regolarmente”. Poi le botte, con tanto di bastoni. L'assessore alla sicurezza Francesco Scidone chiede, dopo le verifiche de caso, che venga risolto subito il contratto mentre l'assessore alle Politiche della casa, Bruno Pastorino, afferma: "La legge non prevede questo, ma solo la risoluzione del contratto solo per uso criminogeno della casa per spaccio, prostituzione o insolvenza finanziaria". (Elisabetta Biancalani)
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