Politica

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Il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha scelto Genova per celebrare il 25 aprile. Domani mattina sarà a Roma per deporre una corona di alloro all'Altare della Patria in onore dei caduti della Liberazione e, nello stesso luogo assegnerà alcune medaglie al merito civile dedicate alla Resistenza. Poi Napolitano raggiungerà il capoluogo ligure dove renderà omaggio al Sacrario dei caduti partigiani e, successivamente, parteciperà alla cerimonia ufficiale a Palazzo Ducale. Prima di ripartire per Roma, il capo dello Stato andrà nel quartiere di San Fruttuoso, a Villa Migone, allora residenza del cardinal Boetto e teatro della capitolazione tedesca. In questi locali, la sera del 25 aprile 1945, il generale della Wehrmacht, Gunther Meinhold, che comandava diciottomila uomini (seimila in città), si arrese formalmente al comandante del Comitato di Librazione Nazionale, l'operaio comunista Remo Scappini, firmando l'atto ufficiale alla presenza del cardinale. L'episodio è consegnato ai libri di storia. Il Comitato di Liberazione aveva lanciato l'insurrezione il 23 aprile, tagliando la via della ritirata alle forze tedesche che avevano preso possesso delle fabbriche e del porto, per sfruttarli a scopi militari e ora minacciavano di distruggerle. L'insurrezione fu opera dei partigiani della città e tagliò ai tedeschi la via della ritirata verso la Valle Padana. Con la resa, Meinhold ottenne la riapertura di quella via e si ritirò. La marina tedesca, asserragliata nel porto, sconfessò Meinhold e tentò la sortita, ma senza riuscire. La battaglia costò alle forze partigiane centinaia di vite. Il 27 aprile le sorti della battaglia furono decise con l'arrivo delle truppe alleate della V Armnata, al comando del generale Almond, che entrò in una città dove comandava il Cln.