Cronaca

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Potrebbe slittare oltre la fine di marzo la chiusura dell'inchiesta coordinata dal pm genovese Sabrina Monteverde sugli aborti fuori dalle procedure della legge 194 condotti da Ermanno Rossi, il ginecologo morto suicida a Rapallo e che al momento vede iscritte otto donne sul registro degli indagati. Nuovi accertamenti sono in corso da parte dei carabinieri del Nas per verificare l'eventuale responsabilità di altri medici o infermieri (anestesisti e ferristi) che possano aver partecipato alle interruzioni di gravidanza. Dal materiale cartaceo sequestrato nel corso delle perquisizioni negli studi di Rossi, e da alcune dichiarazioni rese dalle donne ascoltate nei giorni scorsi (che hanno confermato l'ipotesi di reato contestata), sarebbero infatti emersi elementi ora al vaglio dei militari circa la possibile presenza di terze persone, rispetto alle quali il magistrato ha ferma intenzione di fare chiarezza. Altre persone potrebbero essere state presenti, tra l'altro, in sala durante gli aborti praticati da Rossi nella clinica privata gestita da suore, Villa Serena (due quelle ad ora emerse), dove il ginecologo - secondo quanto spiegato dalla direzione sanitaria della clinica - avrebbe operato adducendo motivazioni diverse da quelle poi riscontrate dai militari. Anche stamani, giornata in cui non sono previsti interrogatori, i carabinieri sono stati nell'ufficio del sostituto procuratore per fare il punto della situazione. In via di accertamento resterebbe tra l'altro l'ipotesi che un aborto possa essere stato praticato su una minorenne. Dalla procura e dagli ambienti investigativi si tiene inoltre a precisare che per l'operazione condotta dai Nas, non è mai stato usato il nome di "operazione Erode", come invece scritto da alcuni quotidiani.