Cronaca
Due albanesi e un italiano in manette per l'omicidio di Siri
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Due albanesi e un italiano sono stati arrestati su ordine di custodia cautelare per concorso nell'omicidio aggravato di Roberto Siri, l'artigiano edile di 37 anni, di Cengio, massacrato a pugni e calci il 2 febbraio scorso davanti all'ospedale di Cairo Montenotte (Savona) durante una spedizione punitiva dopo una rissa in una vicina discoteca. L'italiano, Samuel Costa, 22 anni, di Cairo Montenotte era già finito in carcere con l'accusa di lesioni aggravate per aver picchiato un amico di Siri, Salvatore Tomaselli, 42 anni, imbianchino, andato in ospedale con lui proprio per farsi medicare le ferite riportate nella rissa. Il giovane era già indagato per omicidio ma il procuratore capo di Savona Vincenzo Scolastico e il suo vice Ubaldo Pelosi hanno raccolto prove tali da convincere il gip ad emettere l'ordine di custodia. Prove sono state trovate anche nei confronti dei due albanesi Ervin Zela, 28 anni, residente a Bormida, e Orges Goxhai, di 25, residente a Cairo Montenotte, entrambi immigrati regolari. Anche loro sarebbero stati presenti davanti all'ospedale di Cairo. "Le indagini - hanno spiegato i pm Scolastico e Pelosi - sono state tutt'altro che facili, considerato che si è indagato tra persone poco collaborative; i carabinieri tuttavia hanno lavorato senza sosta per arrivare ad un primo importante passo per la definizione dell'inchiesta". Resta ancora da arrestare il ricercato principale, l'albanese Arjan Quku, 22 anni, ritenuto l'autore materiale del mortale pestaggio. Il giovane potrebbe essere fuggito all'estero. La comunità albanese più volte lo ha sollecitato a costituirsi. (Ansa)
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