Cronaca
Finanza scopre 400 lavoratori in nero
1 minuto e 6 secondi di lettura
Importante risultato della Guardia di Finanza di Genova nel contrasto alle frodi fiscali internazionali e al lavoro “nero”: i militari del Nucleo di Polizia Tributaria hanno individuato un nuovo metodo per sottrarre alle casse dell’erario imposte e contributi sul lavoro per svariati milioni di euro. Nel mirino degli investigatori sono finiti un importante tour operator genovese e alcune società che si trovano in Lombardia e in località estere con particolari agevolazioni fiscali e contributive, come il territorio portoghese di Madeira e lo stato della California, negli Stati Uniti. Alla base di tutto vi era un ingegnoso stratagemma, consistente nel far figurare formalmente l’assunzione - da parte di società non residenti in Italia, quindi senza il versamento di contributi fiscali e previdenziali - di personale impegnato nei villaggi turistici in tutto il mondo, in particolare di circa quattrocento giovani, tra cuochi, animatori e assistenti turistici (in realtà, in tutto e per tutto dipendenti dal tour operator). L’espediente per aggirare imposte e contributi lavorativi attraverso l’extraterritorialità delle prestazioni lavorative è stato svelato grazie ad un’accurata indagine informatica e ad una paziente e certosina ricostruzione degli eventi. Cinque manager sono stati indagati per utilizzo di fatture false e impiego irregolare di manodopera, reato previsto dalla “legge Biagi”.
Ultime notizie
- Camion incastrato a Carignano, traffico in centro
- Delitto Cella, l'agente: "Soracco si agitò solo con nome Cecere"
- Bimbo di quattro anni investito da un'auto a Sesto Godano, al Gaslini in codice rosso
- Non fu saluto fascista, assolti i tre ex consiglieri del Comune di Cogoleto
- Giocatori della Salernitana intossicati, aperta un'inchiesta. Tra i reati ipotizzati l'avvelenamento
- Inchiesta polizia locale, comandante polizia locale: "Nessun dossieraggio"
IL COMMENTO
Il futuro della nostra lingua scritto nel tema della maturità
Palazzo ex Rinascente a Piccapietra: meglio un museo o un nuovo autosilos?