Cronaca

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Dopo più di 6 ore di camera di consiglio i giudici del Tribunale di Genova hanno emesso la prima sentenza di un processo sui fatti del G8. Dei 25 no global imputati, uno è stato assolto. Si tratta di Nadia Sanna: secondo i giudici non ha commesso il reato. In totale la pena inflitta ai 24 manifestanti è di 102 anni e 10 mesi di carcere. La sentenza è stata divisa in due parti: per i manifestanti coinvolti negli scontri della mattina del 20 luglio (9 persone in tutto) è stata confermata l'accusa di devastazione e saccheggio, seppure per qualcuno con qualche attenuate. Per gli altri 15, coinvolti negli scontri del pomeriggio, l'accusa è stata derubricata in furto e danneggiamento. In totale i pm Anna Canepa e Andrea Canciani avevano chiesto 225 anni di reclusione. La sentenza ha quindi dimezzato la richiesta dei sostituti procuratori. Le pene variano tra un minimo di cinque mesi ed un massimo di 11 anni, inflitti a Marina Cugnaschi, per la quale erano stati chiesti 16 anni. Mai giudici del tribunale genovese hanno anche chiesto che siano inviati ai pm gli atti relativi alla testimonianza di 4 funzionari di polizia, perchè secondo i giudici avrebbero reso falsa testimonianza. In particolare avrebbero parlato di due bombe molotov usate dai manifestanti; ma di queste bottiglie incendiarie non è mai stata trovata traccia. In aula, al momento della lettura della sentenza, c'erano solo due imputati, tra cui il genovese Massimiliano Monai, soprannominato "l'uomo della trave" per aver colpito il defender dei carabinieri in piazza Alimonda con una trave di legno. Il Tribunale di Genova ha anche accolto la richiesta dell'Avvocatura dello Stato, parte civile nel processo, che aveva chiesto per gli imputati anche il danno all'immagine subito dallo Stato per le devastazioni e ha quindi condannato i 24 no global al risarcimento, senza quantificarlo. I 24 no global, dichiarati colpevoli, sono stati inoltre condannati al pagamento delle spese processuali, liquidate in 20 mila euro. (Davide Lentini)

ECCO TUTTE LE CONDANNE

La pena più alta, 11 anni, è stata inflitta a Marina Cugnaschi, di Lecco, considerata uno degli appartenenti al "blocco nero" che devastarono la città e riconosciuta colpevole di devastazione e saccheggio. Altre pene consistenti, di 10 anni e 6 mesi, sono state comminate al catanese Francesco Puglisi, al bergamasco Vincenzo Vecchi; di 10 anni per Luca Finotti e di 9 anni per Alberto Funaro. Pene pesanti sono state comminate anche a Carlo Cuccomarino (7 anni e 10 mesi) Antonino Valguarnera (7 anni e 8 mesi), Carlo Arculeo (7 anni e 6 mesi), Dario Ursino (6 anni e 6 mesi), Ines Morasca (6 anni). Per il genovese Massimiliano Monai ("l'uomo della trave" immortalato durante l'assalto alla camionetta dei carabinieri in cui fu ucciso Carlo Giuliani) la condanna è stata di 5 anni. Gli altri condannati sono Paolo Dammicco (1 anno e 8 mesi), Paolo Putzolu (2 anni e 6 mesi), Antonio Fiandra (1 anno e 2 mesi),Federico da Re (1 anno e 5 mesi), Fabrizio De Andrade (1 anno e 6 mesi), Duccio Bonechi (1 anno e 4 mesi), Stefano Caffagnini (1 anno e 4 mesi), Domenico Ceci (5 mesi), Filippo D' Avanzo (1 anno e 5 mesi), Angelo Di Pietro ( 1 anno e 5 mesi), Tabar Firouzi (11 mesi), Francesco Toto (1 anno e 2 mesi). Lo spezzino Mauro Degli Innocenti, per cui i pm avevano chiesto 8 anni e 6 mesi, è stato condannato invece a 6 mesi.