Politica

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Spuntano i primi dissensi contro la possibilità chePaolo Costa diventi presidente dell'autorità portuale di Genova, dopo che il sindaco Marta Vincenzi ha avanzato la sua candidatura. I primi a dire "no", con forza, sono Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani: i due segretari regionali, Giacomo Conti e Enrico Vesco, hanno bocciato senza mezzi termini la sua candidatura, definendola "imbarazzante", in quanto Costa è il commissario straordinario per l'ampliamento della base statunitense di Vicenza, un ruolo svolto - sottolineano Conti e Vesco - "con più ombre che luci". "Abbiamo accolto con grande fastidio - scrivono in una nota - l'ipotesi di candidatura di Paolo Costa per la presidenza dell'autorità portuale di Genova. Vorremmo far notare a tutti che non siamo davanti ad un caso di omonimia: il professor Paolo Costa altri non è che il commissario straordinario per l'ampliamento della base militare Usa Dal Molin di Vicenza. Un ruolo ricoperto con più ombre che luci: non abbiamo dimenticato i metodi utilizzati nell'avviare la bonifica dell'area, quando operai e tecnici hanno iniziato i lavori di sminamento nottetempo e in totale segretezza malgrado proprio il commissario avesse garantito pubblicamente ai cittadini la massima trasparenza su ogni fase dei lavori, anche preliminari". "Visti i precedenti - proseguono i due segretari regionali - riteniamo Costa assolutamente inadeguato a ricoprire un incarico di grande visibilità e prestigio come quello di cui si discute, specialmente in una città come Genova, già protagonista del Social Forum contro il G8 e da sempre disposta a mobilitarsi contro la guerra e a favore di una cultura di pace". "Saremmo disposti ad accettare un nome che non provenga dalla Liguria - concludono Conti e Vesco - solamente in presenza di personaggi di grande autorevolezza e indubbia caratura ma in questo caso siamo davanti ad una candidatura che non esitiamo a definire imbarazzante. E speriamo quindi in un ripensamento e nell'esclusione di questa ipotesi".