La lettera è firmata da 18 pm su 22 della procura di Genova. Inviata a consiglio superiore della magistratura affinchè accerti se, nella vicenda legata all’inchiesta a carico del professor Henriquet, il procuratore capo Francesco Lalla si sia comportato correttamente. I pm chiedono che il Csm “chiarisca se, senza un formale provvedimento di revoca dell'assegnazione, il procuratore possa designare se stesso per trattare in udienza un procedimento, impedendo o vietando al magistrato assegnatario di parteciparvi”. Lalla, infatti, è intervenuto all’udienza preliminare chiedendo il proscioglimento di Henriquet, nonostante il pm che si era occupato della vicenda, Francesco Pinto, avesse chiesto il rinvio a giudizio. “Mi sono sostituito al pm dell'udienza –ha spiegato Lalla –perché le norme mi consentono ampiamente di farlo”. Ma se il suo comportamento fosse ritenuto non conforme alle norme, potrebbe anche rischiare un procedimento disciplinare. I pm firmatari del quesito, tra cui Anna Canepa e Valeria Fazio, senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria, hanno sostenuto invece che il procuratore, pur avendo espresso il suo dissenso in merito all'esercizio dell'azione penale contro l'indagato, non aveva esercitato il suo potere di revoca dell'assegnazione del fascicolo per cui il sostituto Pinto aveva formulato la richiesta di giudizio.
Cronaca
CASO HENRIQUET, SCONTRO IN PROCURA
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