cronaca

L'incidente in un deposito di oli minerali in via Gastaldi
4 minuti e 2 secondi di lettura
Infortunio mortale a San Quirico, sulle alture di Genova. Un operaio è morto mentre lavorava in un cantiere in un deposito. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Secondo una prima ricostruzione l'operaio, 48 anni, sarebbe rimasto schiacciato da grossi tubi, staccati da una gru che li stava spostando. Dalle prime informazioni si sarebbe rotta una cinghia, dopo essersi agganciata a qualcos'altro, facendoli cadere. L'uomo non sarebbe stato un dipendente della fabbrica bensì un lavoratore esterno di un'altra azienda, di cui non si conosce ancora il nome.


Il luogo dove è avvenuto l'incidente mortale è il deposito di oli minerali Sigemi, in via Girolamo Gastaldi, nel quartiere genovese di San Quirico. Il pubblico ministero Stefano Puppo ha disposto il sequestro dell'area e si sta recando sul posto per i rilievi. Presenti anche i vigili del fuoco per gli accertamenti tecnici.


Un brutto incidente che si va ad aggiungere ad una lunga lista. Secondo i dati Inail infatti, si tratterebbe della 22° vittima di incidenti sul lavoro in Liguria quest'anno. Prima del fatto di oggi, a metà settembre un altro operaio aveva perso la vita a Genova (LEGGI QUI): Davide D’Aprile, operaio di 54 anni precipitato in via Cecchi, nel quartiere di Genova Foce mentre lavorava su un ponteggio. Un bilancio spaventoso contando che in Liguria si registrano 50 infortuni sul lavoro al giorno, incidenti che nei primi sette mesi del 2021 sono aumentati del 6.3% rispetto allo stesso periodo del 2020.


In poche ore sono tante le parole di rabbia e tristezza tra i vari sindacati. La Cisl ricorda di "aver chiesto con forza l'adozione di provvedimenti definitivi, l'ultima volta meno di due mesi fa, quando un altro operaio perse la vita precipitando da un ponteggio - dicono Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria, e Marco Granara, responsabile Ast Cisl Genova -. In Liguria le denunce di infortuni sul lavoro sono in forte crescita rispetto al 2020: nel periodo tra gennaio e settembre si è passati dalle 12.650 dell’anno scorso alle 13.560 di quest’anno (fonte Inail). "Abbiamo chiesto con forza l’adozione di provvedimenti definitivi, l’ultima volta meno di due mesi fa, quando un altro operaio perse la vita precipitando da un ponteggio – dicono Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria, e Marco Granara, responsabile Ast Cisl Genova -. Oggi ci troviamo di fronte all’ennesima tragedia che conferma che la sicurezza sul lavoro, che dovrebbe essere la priorità numero uno per tutti e a tutti i livelli, sta evidentemente e velocemente peggiorando. Non sappiamo con esattezza oggi cosa sia accaduto saranno le autorità competenti ad accertarne la dinamica, ma quando un lavoratore muore non è una fatalità, ma qualcosa di evitabile".


La Filctem, Fiom e tutta la Cgil fanno sapere con una nota: "Come sempre accade quando avvengono queste tragedie ci si interroga su come possa essere possibile perdere la vita sul lavoro e si punta il dito verso le norme di prevenzione e formazione,
due capitoli definiti di spesa, ma che in realtà sono l’unico strumento per garantire la sicurezza in ambito lavorativo. Ci stringiamo intorno alla famiglia, agli amici e ai colleghi di lavoro della vittima e chiedono si faccia presto chiarezza su quanto accaduto per comprendere la natura di questo ennesimo incidente mortale."


Arrivano anche le dichiarazioni della Uil Liguria: "Un operaio di 48 anni è morto schiacciato da grossi tubi mentre lavorava in un cantiere a San Quirico, a Genova, presso il deposito di oli minerali Sigemi. L’ennesima vittima del lavoro, la diciottesima in Liguria dall’inizio dell’anno, ci trascina nello sgomento e allunga quella scia di sangue che ogni giorno tentiamo fermare attraverso la sensibilizzazione dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ma anche dell’opinione pubblica, delle istituzioni e delle parti datoriali. Esiste lo stato di calamità naturale per le morti bianche? Il territorio ne è gravemente colpito, occorre rendersene conto. Fabio Servidei, segretario confederale regionale Uil Liguria, ha dichiarato: "Basta, basta, basta: fermiamo questa strage! Troppi sono i nostri appelli e le nostre proposte che in questi anni e in questi mesi si sono succeduti in nome della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, inviti a condividere la bontà del tema che oggi, davanti a questo cadavere, sembrano lettera morta Occorrono maggiori risorse per intensificare le ispezioni, soprattutto negli appalti dove si annidano le criticità più grandi, più sicurezza nella contrattazione, più formazione e sanzioni severe perché per una morte sul lavoro le ammende sono ancora troppo blande: la vita non ha prezzo. Ci aspettiamo una convocazione urgente da parte del Prefetto per discutere di quanto siano ancora insufficienti le misure adottate fino a questo momento sul territorio."