salute e medicina

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Sono convinto e pronto a prenotare la prossima settimana la mia terza dose di vaccino. Col Moderna (quello del presidente Mattarella!) mi sono trovato benissimo. Non un doloretto, niente. Chissà che come tris anti-Covid non mi ricapiti quel prodotto. Non mi trovo bene, invece, con le informazioni nazionali sulla pandemia. Anzi. Mi trovo a disagio.

Allora, ieri ho cominciato la mia giornata con la notizia che tutti noi abbondantemente ultra sessantenni avremmo dovuto fare la terza dose. Senza ombra di dubbio, fugando qualsivoglia perplessità. Ribadiva il virologo A.: “Terza dose e anche, se volete, insieme il vaccino contro l’influenza stagionale, annata ’21-‘22”. Già fatto prof.! Comunico a voce alta dal salotto la notizia appena letta a mia moglie. Riapro sull’ipad le pagine delle notizie di un altro quotidiano. Il virologo B. raccomanda: terza dose, ma non a quelli che hanno meno di 60 anni. Aspettino ancora un po’. L’argomento, penso, non mi tocca.

Ma da un canale tv, il virologo C. interviene: “Meglio attendere otto mesi…”. Cribbio. Io ho la scadenza dei sei a metà novembre, allora dovrei attendere gennaio 2022?. Cambio fonte e spunta il virologo D. che interviene sulla monodose Johnson. “Se avete fatto il vaccino monodose, fate il richiamo con Pfizer subito!”. E’ perentorio. Lo dirò a mia figlia che ha scelto il mono, comodo e veloce.

Smanetto e vado su un talk nazionale del mattino. Dopo le facezie sul vertice dei Grandi il virologo E., originario del Testaccio sentenzia: “Johnson? Aspettare sei mesi e poi richiamo”. Per fortuna non ho ancora comunicato a mia figlia le opinioni del virologo D. quello del “presto, anzi prestissimo!”.
Lascio le “pagine” della capitale e precipito sul giornale del Sud. Il virologo F. interviene su chi ha fatto l’Astrazeneca che ormai per alcuni è una parolaccia. F. si lancia. Intanto chi lo ferma? “Astrazeneca? Di corsa la terza dose con vaccino Rna! “Non aspettate, subito!”.

Immagino i poveretti dell’Astrazeneca che pochi mesi fa, in primavera era ricercato più di un profumato tartufo d’Alba da sfarfallare su una fonduta! E nascondo la notizia a mia moglie, a suo tempo, copiosamente astrazenecata.
Esco di casa con la testa come un pallone. Attendo l’opinione del verduraio amico di cui mi fido anche perché la sua uva è stupenda. Capisco la confusione che ha contribuito a accrescere la popolazione degli scettici, che io combatto tutte le volte che mi capita.

Mi sento, cari amici, di darvi un consiglio: così come avete scelto il vostro medico di famiglia, fate lo stesso con il virologo-stampa (o tv sia chiaro!). Individuatene uno, uno soltanto , verificate se possibile il suo curriculum e sceglietelo per sempre. Poi ascoltate o leggete soltanto lui, il vostro. E cassate tutti gli altri fino alla fine (?) della pandemia.