E' il sesto giorno di presidio ai varchi portuali genovesi da parte dei lavoratori del porto contrari all'obbligo di green pass per accedere al lavoro e al porto. E' sempre l'accesso portuale attraverso il varco di Ponte Etiopia, in lungomare Canepa, il punto dove il presidio resta fisso ormai dallo scorso 15 ottobre. Una cinquantina circa anche questa mattina i lavoratori presenti al varco. La protesta comunque non accenna a terminare: proprio ieri sera è arrivata la notizia della proclamazione di uno sciopero da parte dei lavoratori portuali iscritti a Usb, Unione Sindacale di Base, per i prossimi 25 e 26 di ottobre. A scioperare saranno gli addetti agli scali che chiedono tamponi gratis per tutte le persone che hanno necessità di green pass.
Ieri, quinta giornata di protesta, la mattinata era iniziata con il presidio del varco Etiopia dove però i mezzi venivano fatti ugualmente passare e una situazione di tranquillità dunque rispetto agli ingressi nel porto. Anche i poliziotti, che da giorni vigilano sulle aree sui vari presidi, erano stati protagonisti di un momento di solidarietà portando focaccia ai manifestanti e abbracciandoli. Verso le 13 un gruppo tra loro si era distaccato dal presidio recandosi a piedi verso palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità portuale. Senza però inscenare un corteo vero e proprio ma camminando ordinatamente sui marciapiedi cittadini.
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