Importazione di prodotti tecnologici non conformi all'indicazione di origine, specificata come italiana e invece cinese: questa la violazione accertada dagli uomini dell'agenzia delle dogane al terminal portuale di Pra’, dopo aver sottoposto a verifica un carico di circa 300 diversi modelli di inverter fotovoltaici di rete che venivano commercializzati anche on line nel nostro Paese.Configurandosi la “fallace indicazione di origine”, è stata contestata all’importatore la violazione amministrativa che comporta una sanzione di 20 mila euro; inoltre la ditta dovrà procedere, sotto vigilanza doganale, alla regolarizzazione della merce con l’appropriata etichettatura che renda esplicita sugli involucri l’origine cinese della merce.
Gli inverter hanno la peculiare funzione di trasformare la corrente continua prodotta dai pannelli solari in corrente alternata a 220 volt di tensione. I prodotti controllati avevano imballaggi riportanti bene in evidenza un marchio con il tricolore oltre all’indirizzo della società importatrice avente sede nel centro Italia.
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