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E' il più bersagliato della serie A a causa di una difesa disorganizzata, ma c'è chi invoca Falcone
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Come il capro espiatorio che veniva mandato nel deserto a scontare le colpe di tutti, Emile Audero è puntualmente tornato nel mirino della critica e dei tifosi della Sampdoria per un paio di incertezze e sbavature nelle partite con Inter ed Udinese.



Addirittura c’è chi ventila e sponsorizza, non sappiamo se tra costoro ci sia anche D’Aversa, l’impiego di Vladimiro Falcone a Cagliari per far ritrovare al portiere titolare la presunta serenità perduta, messa tra l’altro a dura prova dal ritorno del pubblico allo stadio.



Si tratta di un brutto giochino che dura ormai da quattro anni, come se l’Audero di oggi fosse lo stesso che arrivò alla Samp nel 2018 senza esperienza di serie A alle spalle. Attribuire al portiere ogni responsabilità, significa sgravarne tutti gli altri – dalla società ai calciatori sino all’allenatore - e affermare in automatico che con un altro protagonista tra i pali la Sampdoria quest’anno avrebbe più punti in classifica e nelle stagioni precedenti avrebbe raggiunto un piazzamento migliore.



Giochino per giochino, proviamo questo: tolti ovviamente gli estremi difensori delle squadre big, quale altro portiere vedreste bene al posto di Audero tra i seguenti: Zoet, Belec, Montipò, Cragno, Silvestri, Skorupski, Vicario, Milinkovic, Maenpaa e Sirigu. Personalmente, forse, il secondo portiere della Nazionale, su cui però grava il dato anagrafico.



Per il resto, Audero tutta la vita. Con pregi e difetti, qualità e limiti, prodezze e sbagli. Il portiere della Sampdoria, il più bersagliato di tiri dell’intero campionato di serie A a causa di una fase difensiva tutt’altro che impeccabile, meriterebbe di essere incoraggiato e sostenuto, anziché denigrato, probabilmente, per coprire sempre le pecche di qualcun altro.