cronaca

L'insegnate: "Temo l'Apartheid per chi non è vaccinato", la vice preside: "Indossiamo tutti la mascherina"
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Un nuovo anno scolastico è iniziato, anche se già in salita. In Liguria per diverse scuole è saltato il primo giorno di scuola a causa dell'adesione allo sciopero indetto da alcune sigle sindacali con posizioni fermamente contrarie al Green Pass. E a Imperia una collaboratrice scolastica, sprovvista di certificazione verde, ha chiamato la polizia per provare a recarsi comunque all'interno dell'istituto Ruffini, dove lavora.

Le preoccupazioni per quest'anno scolastico non riguardano più il ricorso alla didattica a distanza, la pandemia, i trasporti e gli ingressi scaglionati, ma il Green Pass e il senso di divisione che si è venuto a creare. I docenti che non hanno fatto il vaccino sono forse i più interessati e vorrebbero tamponi gratuiti da parte dello Stato. “Il problema non è il tampone in sé, ma vorremmo che come in altri paesi i test in farmacia fossero gratuiti”, spiega Alessandra Giordano, docente in un istituto genovese del Ponente. “Ad esempio il tampone effettuato in ospedale che ho fatto per motivi di salute personale non vale per ottenere il Green Pass ed è un’assurdità”.

Quello che più spaventa in vista del nuovo anno è “la discriminazione che si potrebbe verificare in classe nei confronti di chi non è vaccinato, l’Apartheid a cui potrebbero andare incontro”, spiega l’insegnante. “Vero è che il vaccino non serve per accedere a scuola, ma non è chiaro se i giovani possano accedere ai centri sportivi pomeridiani”.

Oltre a questo, non convince l'idea di far togliere le mascherine in classe dove sono tutti vaccinati, cosa che il Governo aveva ventilato in un punto stampa con il premier Mario Draghi e i ministri Bianchi e Speranza. Ma i ragazzi hanno già dimostrato un grande senso di responsabilità e l'appello da parte dei dirigenti scolastici è di lavorare insieme per un anno sereno. “Ai ragazzi interessa tornare in presenza, alcuni di loro agli esami di riparazione ci hanno già detto che sono dispostissimi di tenere la mascherina, pur di essere di nuovo tutti insieme in aula”, è la testimonianza della vice preside dell’Istituto Emiliani Patrizia Sommella. “Ai ragazzi abbiamo spiegato che, oltre al distanziamento e all’igienizzazione delle mani, la prima sicurezza viene da voi: quindi indossiamo tutti la mascherina chirurgica cercando di cavalcare quest'anno scolastico nel migliore dei modi”.