cronaca

Tragedia in via Cecchi a Genova, l'uomo è precipitato per dieci metri
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Ennesimo incidente mortale sul lavoro, indetto sciopero di 8 ore dei lavoratori edili per domani, 16 settembre. Un operaio 54enne, Davide d'Aprile, è morto precipitando da una decina di metri da un ponteggio in via Cecchi, nel quartiere della Foce a Genova.. Ancora da verificare i motivi dell'incidente. Dai primi accertamenti pare che la tavola di legno dove camminava l'operaio si sia spezzata.


Il pubblico ministero Stefano Puppo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti. Il cantiere è stato sequestrato così come l'imbracatura indossata dall'operaio. Secondo una prima ricostruzione, con ogni probabilità D'Aprile aveva l'imbracatura ma non era agganciato. Da capire se la passerella di legno si sia spezzata determinando la caduta o se si sia rotta in seguito alla caduta


"La ripresa economica non si a scapito della sicurezza e del rispetto delle norme sul lavoro. E' ormai una questione inquietante perché il ripetersi di questi fenomeni indica che c'è una criticità nel rispetto delle norme a tutela dei lavoratori". Queste le parole del procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto dopo l'infortunio mortale avvenuto oggi.


"La settimana prossima incontreremo i dirigenti dell'ispettorato del lavoro e della Asl per fare una mappatura dei cantieri e aumentare così i controlli. Sappiamo che i bonus hanno dato una forte spinta alla ripresa dei cantieri ma sappiamo anche che mancano i ponteggi e le richieste sono tante per cui spesso si lavora in fretta e in maniera approssimativa. Ma per controlli maggiori servono anche più risorse in campo".


I rilievi sono affidati alla polizia, sul posto anche l'ispettorato della Asl per chiarire le cause dell'incidente e il rispetto delle normative di sicurezza.


Andrea Tafaria, segretario Filca Cisl Liguria, ha spiegato a Primocanale che lo sciopero di domani sarà in memoria del collega deceduto e per chiedere maggiore sicurezza sul luogo di lavoro.
"E’ necessaria una presa di responsabilità forte da parte di istituzioni e politica e soprattutto di investire risorse sull’aumento di ispettori, formazione e prevenzione, e in maggiori controlli – concludono i segretari generali Mirko Trapasso, Andrea Tafaria e Federico Pezzoli - condizioni senza le quali la sicurezza sul lavoro non è garantita".

Nei primi 7 mesi dell'anno, in Liguria, sono avvenuti 50 infortuni sul lavoro al giorno. Di questi 14 sono stati mortali, un aumento del 6,3% rispetto al 2020.


Secondo una prima ricostruzione, l'operaio morto questa mattina a Genova stava montando una impalcatura di un palazzo dove dovevano iniziare i lavori di rifacimento della facciata. L'uomo sarebbe precipitato dal terzo piano, finendo sul marciapiedi. Non e' ancora chiara la causa della caduta, si cerca di scoprire se sia stata provocata da un cedimento di una parte del manufatto o dalla perdita di equilibro per altri motivi.


Da una prima ricostruzione l'uomo avrebbe avuto l'imbracatura di sicurezza. Sul posto oltre ai carabinieri sono arrivati il pm Stefano Puppo e il procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto. Presenti anche degli operatori dell'Asl: una donna è rimasta ferita alla testa dopo che un'auto dei carabinieri, inavvertitamente, avrebbe fatto cadere un telaio di alluminio appoggiato ai ponteggi. L'operatrice non avrebbe riportato una ferita grave.


CISL - "La morte di un operaio di 54 anni caduto, stamattina, dalle impalcature nel cantiere di lavori edili alla Foce, oltre ad essere un evento dolorosissimo per la famiglia e per tutti noi, è l’ennesimo schiaffo alla sicurezza sul lavoro che, dati alla mano, sta peggiorando". Così il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri.
"Non conosciamo ancora la dinamica dell’incidente mortale, né tantomeno possiamo conoscere le responsabilità che saranno accertate dalle Autorità competenti, certo è che quando un lavoratore muore non si tratta mai di una fatalità, di un evento inevitabile - continua Maestripieri -. Si tratta a volte di fretta, a volte di misure di sicurezza non imposte o non rispettate, di taglio dei costi e dei tempi, di mancata informazione e consapevolezza dovuta alla scarsa formazione. Tutto si può riassumere nella mancanza della cultura della sicurezza sul lavoro. Non si può morire per portare a casa il pane, nel 2021 non si può morire di lavoro. Bisogna aumentare la formazione e i controlli, bisogna rinforzare gli organi di vigilanza, soprattutto nei settori più colpiti dove, dopo il commercio, al secondo posto c’è proprio il settore dell’edilizia".
"Nei primi 7 mesi dell’anno, in Liguria, sono avvenuti 50 infortuni sul lavoro al giorno - conclude il segretario generale della Cisl Liguria -. Di tutti questi, 14 sono stati mortali, in aumento del 6,3% rispetto al 2020. Non si può continuare a lasciare che le cose vadano così, lo dico ad aziende ed istituzioni: bisogna smetterla di parlare di sicurezza sul lavoro, bisogna cominciare, finalmente, a farla".

CGIL - "La misura è colma, un altro lavoratore questa sera non tornerà alla sua famiglia, non siamo più un paese civile” sono le prime dichiarazioni di Igor Magni Segretario Generale della Camera del Lavoro e Federico Pezzoli Segretario Generale Fillea Cgil Genova e Liguria alla notizia dell’ennesimo infortunio mortale sul lavoro accaduto questa mattina a Genova.
Cgil e Fillea si stringono alla famiglia della vittima e inviano le proprie condoglianze ai colleghi e chiedono a istituzioni e politica di investire sulla sicurezza sul lavoro “Da tempo chiediamo risposte al Governo per vincere questa battaglia, che si può combattere solo con investimenti sulle condizioni di lavoro e sulla sua qualità” dichiara Igor Magni. “L’edilizia è un settore martoriato dagli infortuni e da tempo chiediamo maggiori investimenti per il controllo dei cantieri – aggiunge Pezzoli – la sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto di tutto il mondo del lavoro”.
Pezzoli punta il dito sulla carenza di risorse e sulla formazione, ancora troppo spesso relegata ad un mero adempimento formale “Se da un lato il proliferare del numero dei cantieri grazie ai vari bonus e agevolazioni è una buona notizia per il comparto, dall’altro è altrettanto vero che la possibilità per un cantiere di essere visitato da un ispettore diventa ancora più remota”.

UIL - "Un morto sul lavoro anche oggi - è la dichiarazione congiunta di Fabio Servidei (Uil), Antonio Apa (Uilm) e Mirko Trapasso (Feneal Uil) - a Genova un’altra tragedia che si consuma ormai come rappresentazione quotidiana alla quale non ci si può abituare. Un operaio di 54 anni dell’impresa SP Servizi Ponteggi, che opera in subappalto, inquadrato con contratto metalmeccanico, perde la vita in pochi istanti, una vita che forse poteva essere protetta e salvata. Una persona che non tornerà più a casa dai suoi cari. L’operaio è morto sul colpo, dopo essere precipitato da un’ impalcatura nel centro di Genova, non in un posto sperduto dove le misure di sicurezza possono essere facilmente eluse, ma davanti agli occhi distratti di istituzioni, imprese e Asl.
Non un numero ma una persona che si aggiunge all’esercito dei caduti sul lavoro. In un momento in cui l'edilizia registra una grossa ripresa, occorre prestare maggiore attenzione e mettere in campo tutta la formazione possibile.
Nonostante le continue campagne di sensibilizzazione che, come sindacato, portiamo avanti nei luoghi del lavoro, ancora scarsa è l’attenzione delle imprese in termini di cultura alla prevenzione. Pochi controlli, personale addetto alle verifiche insufficiente e sanzioni ancora troppo blande sono le cause degli incidenti e dei decessi nei luoghi del lavoro. La Uil chiede con forza che salute e sicurezza, così come la prevenzione agli infortuni, siano al centro dell’agenda politica locale prima, dopo e durante le elezioni. Occorre rivedersi insieme alle istituzioni per dare gambe alle tante parole che sono state spese nel corso delle riunioni in Prefettura".


UGL - "Una strage senza fine quella che si consuma ogni giorno sui luoghi di lavoro. A nome dell’UGL esprimo cordoglio alla famiglia dell’operaio di 54 anni che ha perso la vita a Genova, precipitando da un'impalcatura mentre lavorava sui ponteggi in allestimento di un palazzo in ristrutturazione. Chiediamo al Governo di intervenire con estrema urgenza per impedire che simili tragedie si ripetano di nuovo. Priorità assoluta è la sicurezza, che deve essere garantita ai lavoratori attraverso investimenti e attività ispettive nelle aziende e nei cantieri. Occorre, inoltre, promuovere una maggiore attività di formazione professionale. In questa prospettiva la manifestazione nazionale dell’UGL “Lavorare per vivere” è diretta a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sul dramma delle morti bianche e a ribadire ancora una volta: basta morti sul lavoro". Lo hanno dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL e Francesco Zolezzi, Segretario Regionale UGL Liguri.

(in aggiornamento)