cronaca

Un dibattito aperto: ma quanti ricordi quelle parole disegnate e per i bambini a volte così difficili da articolare
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Sulla lavagna, non digitale ma tradizionale, la scritta con il gessetto "Bentornati a scuola", poi la maestra Livia Truffa, della primaria, le vecchie elementari Marconi di piazza Martinez, a San Fruttuoso, su nostra richiesta aggiunge in diretta "da Primocanale". Un modo per augurare, dai noi cronisti ai bambini, un sereno ritorno in classe, non scontato in questi giorni di pandemia e di green pass obbligatori anche per i nonni e i genitori che accompagnano in classe i primini.

Per il vecchio cronista rivedere quelle poche parole in un corsivo ordinario e perfetto, come solo la maestra sa fare, dopo tanti di scrittura su pc e ancora prima sulla macchina da scrivere, dopo tanti appunti disordinati scritti a penna su block notes in stampatello o in un corsivo ritoccato, stravolto, taroccato, rivedere frasi scritte in un corsivo vergine e cattedratico è un flash back che riportato indietro a tanti anni prima, a quando, ed è un caso, proprio alla Guglielmo Marconi ha completato le scuole elementari.

Il corsivo, già. Ma chi scrive ancora in corsivo? Pare che questo dilemma divida, spacchi persino l'America, perchè qualcuno dice che il corsivo è di destra, ma a noi queste dietrologie fanno sorridere e non interessano, ci incuriosiscono invece quelle teorie che per cui chi usa il corsivo utilizza una parte del cervello che altri invece lasciano in stand by. Sarà vero o no, alla fine, visto che ci piace fare domande, nel giorno del primo giorno di scuola ci limitiamo a chiedere ai nostri lettori: ma voi usate ancora il corsivo e sapreste ancora scrivere le difficilissime maiuscole in corsivo?