cultura

I matematici furono i suoi primi clienti, poi i giovani del nascente movimento hippie.
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A Palazzo Ducale per la prima volta arriva l'estro e il genio dell'artista olandese Escher: le 200 opere esposte rendono la mostra all'interno dell'Appartamento del Doge la più grande retrospettiva a livello italiano e una delle più complete per conoscere meglio una grande icona del Novecento. Dalle primissime opere realizzate sui banchi di scuola fino alle esperienze paesaggistiche in Italia trasformate poi in opere grafiche, arrivando alle sue celebri tassellature. 

"Maurits Cornelis Escher rimase folgorato in uno dei suoi ultimi viaggi nel Mediterraneo sulla strada per l'Alhambra dove vide la fortezza tutta decorata da piastrelle senza spazi vuoti e si innamorò di quella tecnica", spiega il curatore Federico Gianandrea. "Iniziò così a giocare con gli incastri di figure nelle sue 'metamorfosi', destando l'interesse dei matematici, che furono i suoi primi clienti. Portarono le sue opere in giro per tutti i campus del mondo: lì a restare colpiti furono poi i giovani del nascente movimento hippie, che si appropriò delle sue immagini in tutt'altra chiave di lettura. Magliette, poster e copertine di dischi vennero decorate con i suoi disegni psichedelici, contribuendo ad accrescere così la sua popolarità". 

E spesso non si sa che alcune delle sue opere più famose, ormai parte del nostro immaginario, portino la sua firma. E' il caso delle "Mani che disegnano", una delle opere più simboliche. "E' un disegno di un disegno di due mani che disegnano se stesse: c'è questo concetto dell'autoreferenzialità, un concetto paradossale molto discusso dai matematici suoi contemporanei ed è per questo che questa immagine la troviamo spesso nei libri di matematica". 

Arte, design, matematica e scienza si fondono in un lungo percorso dove si potrà letteralmente "entrare" nell'universo escheriano e nelle sue affascinanti creazioni di cui troviamo riferimenti anche nella moda, nella pubblicità, nel cinema. "Escher è la mostra giusta, è colta, immersiva, divertente e ricchissima. Ci sono tantissime cose da vedere e passate un po' di tempo con lui, anche portando i vostri figli", consiglia Luca Bizzarri al pubblico. "Lo stupore è una parte di un artista complesso che in vita non ebbe grandi riconoscimenti, come spesso accade ai grandi artisti". 

La mostra sarà visitabile dal 9 settembre 2021 al 20 febbraio 2022 nei seguenti orari: il lunedì, dalle ore 14 alle 19, da martedì a domenica dalle ore 10 alle 19 e il venerdì dalle ore 10 alle 21.