cronaca

Si arroventa la vertenza sindacale sui lavori del potenziamento della ferrovia Genova-Milano
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Subito garanzie per i lavoratori diretti e dell’indotto del Terzo Valico, è la richiesta  da parte della Camera del Lavoro e della Fillea Cgil di Genova. "Siamo pronti anche alla mobilitazione, se le indicazioni date dalla viceministra Bellanova al Commissario straordinario Mauceri nell’incontro di ieri non costituiranno le basi per il ripristino immediato dei cantieri" dichiarano Aurelia Buzzo Segretaria Camera del Lavoro e Federico Pezzoli Segretario Generale Fillea Cgil Genova e Liguria.

Come Camera del Lavoro e Fillea di Genova riteniamo gravissimo lo stop ai lavori ed il ricorso alle 13 settimane di cassa integrazione che stanno interessando oltre 300 lavoratori, mai fermatisi neppure in piena pandemia e che oggi, al rientro dalle ferie, ricevono una notizia che ha il sapore della beffa. A questo si aggiunge il timore di un “effetto domino” con ricadute sugli altri lotti dei lavori del Terzo Valico. Quello che rappresenta il più grande cantiere attualmente attivo a livello nazionale, coinvolge migliaia di lavoratori tra diretti e dell’indotto.

L’edilizia, dopo la crisi atavica degli ultimi decenni, sembrava finalmente destinata a vivere una nuova stagione di ripresa e sviluppo. Insieme alle altre organizzazioni sindacali abbiamo attivato tavoli di confronto, siglato accordi importanti sulla sicurezza, rivendicato adeguata formazione ai lavoratori del settore, in un confronto progettuale e di monitoraggio di questa infrastruttura strategica a cui si legano altre opere fondamentali per il rilancio dell’economia cittadina.

Infrastrutture bloccate, cantieri aperti, fondi nei migliori dei casi inutilizzati, opere in stand-by, contenziosi tra consorzi, appaltanti ed appaltatori: da decenni in Italia assistiamo a scempi le cui vittime risultano sempre essere i lavoratori ed in generale la collettività. Oggi, come Camera del Lavoro e Fillea Genova auspichiamo che la presenza di un Commissario straordinario dia la garanzia di non dover assistere a questi scempi. Ma, in caso contrario, la mobilitazione diventerà atto dovuto non solo per i lavoratori, ma per l’intera città.