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Il portiere sardo, ex PSG e Torino, è stato riserva di Donnarumma a Euro 2020
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 Salvatore Sirigu, portiere della Nazionale campione d'Europa, già numero uno di Palermo, PSG e Torino, è il nuovo titolare del Genoa.

L'ufficializzazione del trasferimento, virtualmente concluso da tempo, è stata annunciata dalla stessa società rossoblù, con un tweet che ritrae Sirigu con la Coppa Henry Delaunay, riconquistata dall'Italia a 53 anni dal successo del 1968 dopo la vittoria ai rigori sull'Inghilterra a Wembley, lo scorso 11 luglio.

Presentato da Samuele Cervone, sette anni e mezzo il più giovane portiere delle giovanili del Genoa, Salvatore Sirigu ha raccontato la scelta di proseguire la carriera con la maglia del Genoa. "Ho voglia di ripartire da qui. Di dimostrare a me stesso che sono ancora un portiere importante. I prossimi Mondiali? Chiunque abbia ambizione aspira a questo - ha sottolineato Sirigu -. Il Genoa è una squadra affascinante. Lottare per questa maglia sarà uno stimolo importante per affrontare l'anno nel migliore dei modi. Voglio solo confermarmi e andare avanti, vivere questa esperienza in maniera libera e con il sorriso".

Dopo aver vinto l'Europeo una scelta non semplice, quella di accettare il Genoa. "Le scelte fanno parte della nostra vita e della nostra carriera. A questo punto vivo molto di sensazioni e di stimoli, sicuramente la spinta più grande è stata il fatto che comunque mi sono sentito apprezzato, ben voluto e ricercato: tutte cose che fanno piacere. Non è stata una scelta di comodo. Arrivo in una squadra che reputo importante, un club storico e dopo aver vestito maglie importanti darà un tocco in più alla mia carriera". Un Genoa che ha come primo obiettivo la salvezza e di questo Sirigu ne è consapevole. "Appena arrivato mi hanno detto che la squadra è stata ridimensionata e che l'obiettivo minimo è di fare una buona stagione e la salvezza. E per arrivarci si punta sul lavoro. Ho trovato persone pragmatiche e nessun volo pindarico. Una cosa che apprezzo perché l'anno scorso è stato un campionato strano per tutti e credo - ha spiegato il neo portiere rossoblù - che non si sia ancora normalizzato. Per questo dobbiamo partire più umili del normale. E poi giocare senza tifosi è più difficile soprattutto per alcune squadre. Penso si debba partire con l'obiettivo minimo e poi sviluppare una stagione buona".

Sirigu ha parlato anche del futuro di Andrea Belotti, attaccante della Nazionale e suo ex compagno al Torino. "Belotti? Con lui ho parlato. Ma non posso permettermi di dare consiglio sul rimanere o andare via dal Torino - ha detto Sirigu -. Gli ho sempre consigliato di essere felice e non prendersi troppe responsabilità sulle spalle, perché lui è uno che ne sentiva il peso. E' un ragazzo molto buono e questo lo ha fatto soffrire di più. Deve fare la cosa che lo rende felice. Per il Torino ha un grande amore e non sarà facile per lui ma deve fare quello che si sente. E se si sente di continuare lo faccia visto che è anche apprezzato da tutti. Però ripeto: non deve niente a nessuno, ma deve fare solo quello che lo rende più felice. Comunque - ha concluso - sa quello che vuole e saprà sbrogliare questa situazione".