economia

L'ex gloriosa Ansaldo Sts, già ceduta ai giapponesi, trasferisce il "cervello" a Napoli e nel Regno Unito
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 Nel silenzio più assordante della città, Hitachi rail Sts cambia sede. Che passerà da Genova a Napoli. L'azienda è la vecchia Ansaldo Sts più la divisione treni del colosso nipponico. Tutto avverrà senza che ormai ci si possa fare niente. E dal punto di vista del personale senza il minimo contraccolpo o disagio. Esattamente come è stato, all'inizio dell'anno, con la fusione che condotto alla nascita del nuovo soggetto, scaturito dall'acquisizione di Sts (l'acronimo significa Signaling and trasportation solution) da parte di Hitachi.


Il cambio di sede, però, non è esattamente neutro per la città. Genova, infatti, perde l'ennesimo centro direzionale di una grande azienda, perde cioè il vero luogo di potere, dove si prendono le decisioni strategiche che riguardano il presente e il futuro di un grande gruppo. Mancherà la minima possibilità di controllare e condizionare in qualche modo le scelte che verranno fatte.

Esse, di solito rispondono primariamente alle esigenze aziendali, ma non raramente sono guidate anche dalle necessità del territorio che ospita la sede. Qui entra in gioco la politica, più di livello nazionale che locale, perché soprattutto per gruppi tipo Hitachi è Roma, o dovrebbe essere, a menare la danza. Ma anche Confindustria può avere un ruolo. Che cosa ne pensa, ad esempio, quella genovese, che ha appena tenuto a battesimo il nuovo presidente Umberto Risso? Per ora, silenzio di tomba.

Così Genova sarà "declassata" a uno dei siti produttivi del gruppo (con il capoluogo Ligure, ci sono anche Torino, Pistoia, Napoli, Potenza, Reggio Calabria) e questo nonostante la vecchia Ansaldo resti un fiore all'occhiello dell'imprenditoria italiana. Fra i tanti, due i prodotti all'avanguardia: il Sistema controllo marcia treno e le metropolitane driverless, cioè senza conducente.

Insomma, parliamo di un vero leader mondiale nel settore del segnalamento e non è stato assolutamente un caso che un grande gruppo come Hitachi abbia fatto di tutto per assicurarsi l'azienda genovese: prima sbaragliando la concorrenza della cinese Cnr, poi incrociando le lame con il fondo americano Elliot (all'epoca un azionista forte) per acquisire il totale controllo della società. I nipponici non si sono fatti ombra neppure nel gestire una fusione che ha avuto in Sts l'elemento trainante.

Ciò, però, non ha salvaguardato la sede di Genova. Hitachi, infatti, ha guardato le cose con occhio laico: la sede legale ha preso la via del Regno Unito, perché là stava la concentrazione più forte, mentre la sede amministrativa sarà a Napoli, perché lì sono maggiormente posizionate le competenze dell'azienda, che a Genova ha invece la propria forza industriale nel segnalamento.

Non è la prima sede di grande azienda che Genova perde, semplicemente è un declino che continua. Qualcuno ricorda Unicredit? Quando la sede venne spostata da Genova a Milano l'allora amministratore delegato Alessandro Profumo, l'uomo che oggi guida Leonardo Finmeccanica, cioè la vecchia proprietaria di Ansaldo Sts, minimizzò. "Si tratta solo di un atto formale, niente di più" disse. I fatti si sono incaricati di smentirlo.