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Anche l'ex Ministro Toninelli interviene: "E' una quesione nazionale"
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 “Il Comune di Genova vuole portare o no i genovesi nelle aule del processo per garantire loro la giustizia che meritano o intende tenerli fuori, negando loro la possibilità di vedersi risarcire per l'immane tragedia che ha colpito la nostra città nel 2018?”

La domanda di Luca Pirondini, capogruppo dei 5 Stelle a Tursi, al primo cittadino di Genova fa riferimento alla richiesta di costituzione di parte civile del Comune nel processo sul crollo del Morandi. Come anticipato alcuni giorni fa da Primocanale, il movimento ha commissionato una perizia legale all’avvocato Daniele Pomata per rendere chiari pro e contro della scelta.

“Non ci sono ragioni per cui il Comune non dovrebbe costituirsi parte civile – dice Pirondini – Bucci dica se sta dalla parte dei cittadini oppure da quella delle lobby, come Autostrade”.

L’avvocato Daniele Pomata ha spiegato che “la costituzione di parte civile nel processo penale è una grande opportunità. In questo specifico caso lo è a maggior ragione per poter beneficiare dell’enorme massa di materiale investigativo messo a disposizione. Con una azione civile autonoma, che comunque sarebbe impervia, andrebbe disperso”.

Anche sulla trattativa privata che sarebbe dietro all’attendismo di Tursi, Pomata spiega che questa “non pregiudica la costituzione di parte civile. E anzi quest’ultima è un pungolo anche in caso di trattativa privata. In assenza di essa, se il Comune aspettasse un accordo, più facilmente potrebbe non concretizzarsi”.


“La presa di posizione del sindaco Bucci è incomprensibile – hanno aggiunto i consiglieri comunali pentastellati di Genova che hanno presentato una richiesta di ordine del giorno monotematico da tenersi entro 20 giorni - In merito all’ostruzionismo del sindaco e del presidente del consiglio comunale, abbiamo anche chiesto un incontro con il Prefetto: riteniamo che non sia rispettato il regolamento del Consiglio relativamente alla calendarizzazione dei documenti depositati”.

Alla presentazione del parere legale è intervenuto via skype anche il senatore del M5S e Ministro delle Infrastrutture del primo Governo Conte Danilo Toninelli che ha ricordato: “Quella di cui stiamo parlando non è solo una questione comunale bensì nazionale: costituirsi parte civile nel processo penale per il crollo del Morandi, significa dare voce a tutta Genova. E non è solo una questione politica: l'iniziativa comunale non riguarda solo gli interessi del M5S, ma quelli di tutti. Come giustamente rilevato dagli avvocati nella loro relazione, non c'è alcuna ragione plausibile tecnica giuridica e, aggiungo io, umana che possa giustificare la mancata costituzione di parte civile del Comune al processo in rappresentanza dell'intera comunità. Non costituendosi, Genova ha solo da perderci e a perdere sarebbero i genovesi. Non costituendosi, Bucci farebbe una precisa scelta politica contro gli interessi dei genovesi. E questo non è giudizio politico, ma giuridico”.

Dello stesso parere anche il capogruppo regionale Fabio Tosi, primo firmatario di una mozione per impegnare anche la Regione a costituirsi parte civile nel procedimento penale istruito in relazione al crollo del Ponte Morandi. “Concordo con il ragionamento di Danilo Toninelli: questa non deve essere una battaglia politica, bensì una battaglia per difendere i cittadini genovesi, che si aspettano questo passaggio sia da parte del Comune che della Ragione. Con le nostre mozioni mettiamo Bucci e Toti davanti a un bivio: o si sta con i cittadini o si sta con Aspi. Le dichiarazioni del governatore le ricordiamo bene: “il ponte dovrà essere ricostruito da Società Autostrade”, aveva infatti commentato nelle settimane successive alla tragedia. Eppure, anche la nostra mozione in Regione giace nel dimenticatoio. Regione in merito ha tempo fino al 3 agosto, per calendarizzarla: dopodiché, capiremo se Toti sta dalla parte dei cittadini o dalla parte di Aspi”.

“Da cittadino, e non da politico, non essere rappresentato nel processo rappresenterebbe anche un danno morale e d'immagine. Non stiamo parlando solo di soldi, ma del riconoscimento civile di una città ferita”, ha infine aggiunto il deputato del M5S Roberto Traversi.