cronaca

Il 20 luglio parlerà il presidente di Cassa depositi e prestiti
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"La registrazione web dell'audizione è stata chiesta ma non concessa, questo per noi è un dato molto negativo perché come parenti delle vittime di ponte Morandi avremmo voluto assistere". Egle Possetti commenta così a Primocanale la decisione che di fatto impedirà di poter ascoltare le parole del presidente di Cassa depositi e prestiti sul tema passaggio delle quote di Autostrade per l'Italia a Cdp.

Il 20 luglio è in programma un'audizione ad hoc per fare luce su questo passaggio. Di norma si tratta di audizioni non pubbliche ma che su richiesta possono diventarlo. A chiedere l'incontro per avere delle risposte sono stati alcuni membri della commissione di vigilanza che vogliono fare chiarezza sulla trattativa Stato-Autostrade. La trattativa se andrà a conclusione porterà nelle tasche degli azionisti di Atlantia una cifra superiore ai 9 miliardi. Ma soprattutto porterà a blocco tombale per ogni genere di danno passato, presente e futuro causato da società Autostrade.

Una trattativa che al momento nonostante le proteste di più parti sembra andare avanti. Genova il 18 giugno scorso è scesa in piazza per dire no a questo accordo, in prima linea Primocanale e il suo editore Maurizio Rossi. Il 7 luglio scorso dal Senato è arrivato un no alla possibilità di discutere la mozione presentata da Mattia Crucioli volta a impedire l'acquisto oneroso delle quote di Autostrade per l'Italia da parte dello Stato. Ora però la vigilanza vuole capirci qualcosa in più. I parenti delle vittime del ponte Morandi vorrebbero ascoltare ma l'opportunità gli è negata.



"Per noi sarebbe un'informazione diretta e senza filtro. Ognuno poi si potrebbe fare la sua idea. Questo è un argomento che andrebbe approfondito per le implicazioni economiche che avrà su tutti i cittadini, non credo che i cittadini siano informati su quello che accadrà - spiega ancora Possetti -. Il nostro è un punto di partenza negativo, poi però siamo pronti a capirne di più. Invece vediamo sempre che da questo argomento si cerca di sgusciare via rapidamente".


E sul blocco tombale delle responsabilità Possetti aggiunge: "Per me è gravissimo perché ricadiamo ancora una volta nella situazione che capite spesso in Italia che alla fine pagherà pantalone. Perchè alla fine pagherà il nuovo acquirente che siamo noi cittadini essendo Cdp in parte pubblica. E questo per noi è inaccettabile. Speriamo che i parlamentari che hanno a cuore il bene pubblico trovino un fil rouge su questo tema" conclude Possetti.