porti e logistica

Emergenza non solo sul fronte delle autostrade
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 L'isolamento della Liguria, come più volte denunciato da Primocanale, non si "riduce" al caos delle autostrade ma anche ai treni. La situazione emerge più nitida e pressante all'occhio in questo periodo in cui avere un servizio ferroviario efficiente sarebbe importante per offrire una valida alternativa all'auto. Ma che cosa succede nelle stazioni, nelle linee ferroviarie, a bordo dei treni? A volte bastano poche parole per rappresentare una situazione, soprattutto se queste parole sono pronunciate da un osservatore d'eccezione come lo studio di analisi economiche The european house Ambrosetti, protagonista insieme a Regione Liguria del quinto forum Think tank "Liguria 2030" la settimana scorsa all'abbazia della Cervara di Santa Margherita Ligure. 


Anche quel giorno in autostraca c'era l'inferno con lunghe code concentrate da ponente a levante. Lo stesso Forum ha messo in evidenza le ceriticità infrastruttuali della regione, che costano punti di prodotto interrno lordo a causa dei ritardi nell'attuazione delle opere. In quell'occasione l'amministratore delegato di Ambrosetti, Valerio De Molli, sulla situazione dei treni, ha dichiarato: "Non è possibile che in treno con l'alta velocità da Milano a Bologna ci si impieghi un'ora mentre per circa gli stessi chilometri da Milano alla Spezia ci voglia il triplo del tempo, bisogna risolvere questa situazione". 


Il tempo passa ma la situazione invece resta immutata, anzi peggiora, come ha dimostrato la cancellazione dei treni Thello per la Francia, i regionali strapieni, i ritardi, la linea a binario unico nel ponente, i convogli a lunga percorrenza ancora al 50% di capienza con la conseguenza che in molti non trovano posto. La lista è lunga, le soluzioni neppure paventate.