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Lavori fermi al "Ferraris", il Comune chiede il conto ma lo stadio rischia di riaprire come era prima
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Bartosz Bereszynski, Mikkel Damsgaard, Jakub Jankto, Maya Yoshida, Omar Colley e Albin Ekdal. Sono i nazionali della Sampdoria dispensati dalla prima parte del ritiro della squadra, che ha iniziato ufficialmente la stagione agli ordini di Roberto D’Aversa.



Corposa, invece, la presenza dei giocatori rientrati dai prestiti: Depaoli, Murru, Vieira, Chabot, Bonazzoli, Caprari e Murillo. Il nuovo allenatore avrà tempo e modo di valutarli e di stabilire chi possa restare e chi no. Fermo restando che qualunque calciatore blucerchiato è potenzialmente sul mercato in presenza di offerte.



Per sbloccare le operazioni, però, è necessario che arrivi il neo direttore sportivo Faggiano, ancora in trattative con il Genoa per la buona uscita. Toccherà a lui gestire le cessioni, ben sapendo che Ferrero nelle trattative in entrata lavora molto con i procuratori, in questo periodo Pocetta su tutti.



Intanto, il Comune di Genova è tornato a toccare il tempo alla Sampdoria, oltre che al Genoa, sui canoni di locazione dello stadio “Ferraris” negli ultimi cinque anni, per una cifra pari a 1,6 milioni di euro. “O pagate o fate i lavori all’impianto di Marassi che avete promesso a più riprese e vi scaliamo l’importo”, ha tuonato l’assessore al bilancio Piciocchi.



Lavori, tanto per cambiare, completamente fermi, il periodo di stop agli spettatori non è stato sfruttato per mettere a posto l’impianto di Marassi, che rischia di riaprire esattamante come era prima.



Eppure la Sampdoria sta spendendo e spandendo, tra acquisto del titolo della squadra femminile di serie A, calcio a cinque, nuovo megastore in centro città. Misteri, si fa per dire, della gestione Ferrero.