cronaca

Una frode caratterizzata dall'utilizzo di fatture inesistenti e dalla stipula di contratti fittizi
1 minuto e 31 secondi di lettura
 Militari del gruppo della guardia di finanza della Spezia, a seguito di indagini dirette dalla locale Procura della Repubblica, hanno arrestato due imprenditori, finiti ai domiciliari, e deciso misure interdittive che vietano l'esercizio di ogni attività professionale ed imprenditoriale per 2 imprenditori ed un professionista, tutti italiani, nonché il sequestro di 40 conti correnti, 5 appartamenti tra La Spezia e l'isola della Maddalena, per un valore pari ad 1 milione di euro.


L'attività investigativa denominata "Nave di Carta" ha portato a rivelare "un articolato sistema di frode fiscale realizzato da una società attivamente impegnata nel settore della cantieristica navale, caratterizzata dall'utilizzo di fatture inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di sub-appalto per la somministrazione di manodopera, maestranze composte da centinaia di operai in prevalenza extracomunitari".


Gli accertamenti, svolti attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizioni documentali e accertamenti bancari, hanno tratteggiato un "consolidato sodalizio criminale teso alla massimizzazione del profitto illecito d'impresa, mediante un sistema di frode posto in essere da 2 fratelli imprenditori, titolari di un'impresa operante nel settore della cantieristica navale, sotto la regia di un noto ragioniere, colletto bianco del sodalizio, consulente fiscale attivo nello spezzino da oltre vent'anni" dice la guardia di finanza.


Sono state scoperte anche fatture false per oltre 3 milioni di euro. Attraverso tale meccanismo, veniva generato artificiosamente un imponente credito di Iva, in realtà non spettante, poi utilizzato in compensazione al fine di non versare i contributi previdenziali ed assistenziali, Inps ed Inail, relativi ad oltre 250 operai e non pagare imposte, ottenendo in tal modo grandi risparmi fiscali e contributivi. In questo modo, la società "madre" appariva sempre solida e competitiva, oltre che apparentemente in regola con i versamenti fiscali e contributivi, e poteva così ottenere sostanziose commesse da cantieri navali di La Spezia e di Ancona.