cronaca

Nicola Appice, operaio: "Ora in certi giorni ci mancano anche i guanti...".
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"Io ex Ilva rimpiango un padrone come i Riva che pretendeva ma ti faceva lavorare".
Assunto nel '99 come manutentore, ha vissuto le acciaierie della famiglia Riva e poi di Arcelor Mittal e sino all'arrivo dello Stato.

Nicola Appice, voltrese, sposato e padre di due figli, delegato Fim Cisl, è quel che si dice un operaio illuminato, il più votato per Rsu delle Acciaierie.

Le sue parole fanno riflettere,
perchè raccontano di una fabbrica in cui si stava meglio quando si stava peggio, quando c'era la famiglia Riva, i vecchi padroni, allora tanto criticati, "perchè. anche se per fare profitto, comunque ti facevano lavorare".
Ora invece ai lavoratori mancano pure i guanti: "Da quando è subentrata Arcelor Mittal è tutto più complicato, procedure da rispettare, lungaggini, e noi che pure vorremmo lavorare, non riusciamo più a farlo".

"In quegli anni - ricorda ancora Appice - avevamo 2700 posti di lavoro che mantenevano famiglie, poi c'è stato lo scambio, consentire la chiusura dell' area a caldo in cambio dell'accordo di programma con sussidi a lavoratori...".

Si racconta che quando si è rotto un pezzo di un motore del pullmino interno usato per trasferire i lavoratori da una parte all'altra dello stabilimento si è preferito sostituirlo con un veicolo a noleggio piuttosto che cambiare il pezzo di ricambio di circa 300 euro, "c'è un'aria di smobilitazione - racconta Appice, che dopo una lunga chiacchierata in strada abbiamo risentito al telefono -, come se si volesse svuotare questa azienda, chi ha la possibilità va via, e tanti bravi operai se ne sono andati alla Fincantieri, all'Ansaldo, chi ha interesse in questo? Credo che ogni acciaieria in meno significhi più lavoro per la concorrenza che rimane sul mercato, è questo non lo dico solo io. Perchè il governo non interviene? Mah, la politica sembra distratta, i governi cambiano di continuo, passano, e l'Ilva invece rimane come il nostro lavoro che però adesso non riusciamo più a fare come vorremmo. Per questo siamo in lotta, perchè noi amiamo il nostro lavoro all'Ilva" conclude avvilito Appice.