cronaca

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 Ho fatto questa riflessione. Un anno fa, decimati dal virus, vivevamo la brevissima estate del liberi tutti e gettavamo le mascherine che qualche mese prima cercavamo alla borsa nera. Nessuno, nemmeno il piu’ ottimista del mondo avrebbe immaginato che alla fine dell’anno sarebbero cominciate le vaccinazioni con piu’ farmaci. Incredibile successo della ricerca internazionale. Nessuno avrebbe immaginato, nemmeno il piu’ ottimista del mondo, che dopo un’altra stagione di morti, le vaccinazioni in Italia avrebbero raggiunto i livelli di oggi. Qualche mese fa ci saremmo vaccinati anche restando in coda per ore e ore, sotto la pioggia battente pur di ricevere la sospirata inoculazione.

Poi e’ successo che la categoria degli ultrasessantenni non ha piu’ gradito l’Astrazeneca quando c’e’ stata qualche notizia allarmante. Le dosi di questo vaccino si sono accumulate. Per non doverle gettare nella spazzatura i virologi di Stato hanno lanciato l’idea degli open day di Astrazeneca anche per giovani. E e’ stato un successo. Poi la tragedia di una morte giovane. Col risultato che ora l’Astrazeneca non lo vuole piu’ ne’ il dottor Astra ne’ la dottoressa Zeneca. I virologi di stato dicono: ai giovani solo Pfizer e Moderna. A tutti seconda dose con Pfizer e Moderna anche a quelli che hanno fatto la prima dose con Astrazeneca. Ma forse non si sa se immunizzera’ bene. Pare di si, anche se non ci sono ancora molte conferme. Qualcuno dei vaccinati con prima dose di Astrazeneca insiste e a ragione: se e’ cosi’ vogliamo un replay con lo stesso tipo di vaccino.
Crollano le vaccinazioni. E non ci dobbiamo stupire.

Allora i virologi di Stato ci ripensano e correggono il tiro: no, Astrazeneca anche per le seconde dosi, ma con un consenso informato. Cioe’ ? Ti dicono: guarda puo’ fare male ma se lo vuoi lo stesso noi te lo diamo. Con questo straordinario esempio di comunicazione sanitaria che cosa potevamo aspettarci ? E pensare che qualche mese fa volevamo vaccinarci anche col russo Sputnik.....

Auguriamoci che la maggioranza degli italiani rifletta. Sul miracolo di avere non uno, ma piu’ vaccini contro un virus spaventoso che non e’ stato ancora debellato, ma che viene combattuto giorno dopo giorno, a un anno dalla catastrofe. Auguriamoci che la comparsa nei prossimi mesi di altri vaccini nuovi, magari ancora piu efficaci e magari anche di un farmaco italiano, faccia moltiplicare il favore verso questa iniziativa, frutto esclusivo di una ricerca globale.

E che il governo, come ha affidato i piani di battaglia a un generale, affidi quelli della comunicazione a chi, di professione, fa il comunicatore.