cronaca

"Congelate" le iniziative di lotta in attesa dell'incontro con i vertici dell'azienda
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"Riteniamo questa cassa integrazione ordinaria chiesta dall'azienda inaccettabile, inappropriata e inopportuna, pertanto abbiamo deciso di rigettarla". Così i lavoratori di Arcelormittal Genova, al termine di un consiglio di fabbrica durato oltre tre ore. Erano diversi anni che non emergeva da parte dei lavoratori dell'ex Ilva una linea unica ed omogenea.


"Il mercato dell'acciaio sta tirando - spiega Nicola Appice, coordinatore Rsu Fim Cisl - e i prezzi sono triplicati, pertanto questa cassa prevista dal 28 giugno è del tutto ingiustificata. Un conto era durante il periodo pandemico, quando c'erano difficoltà ad opporsi a certe decisioni. Ora è diverso".


Al momento, tuttavia, non vengono intraprese iniziative di lotta, in attesa di un incontro con i vertici dell'azienda. "Ci auguriamo - prosegue Appice - che non venga convocato a fine mese, altrimenti significherebbe la volontà di andare allo scontro".


Di seguito il comunicato ufficiale:


Oggi si è riunito in via straordinaria la RSU di Acciaierie d’Italia, congiuntamente con i Segretari Generali di FIM,FIOM e UILM, ed hanno analizzato la missiva inviata dalla Direzione Aziendale in cui si apre la procedura di Cassa Integrazione Ordinaria per 13 settimane a partire dal 28 Giugno.

Come OO.SS. riteniamo tale richiesta impropria e la rigettiamo a fronte di un mercato dell’acciaio in fortissima ripresa.

Denunciamo inoltre la mancanza di investimenti sul sito genovese.

Chiediamo quindi alla Direzione Aziendale di ritirare tale provvedimento, cosa che ribadiremo al tavolo di discussione.

 

Come organizzazioni sindacali rivendichiamo inoltre, nel rispetto dell’accordo del 6 Settembre 2018, il pagamento della quota del 3% della RAL, in riferimento al mancato accordo sul PDR.

L’azienda su tale richiesta, sollecitata da ben due lettere delle OO.SS. Nazionali, ad oggi non ha ancora risposto.

Il mercato siderurgico è in forte ripresa e i nostri impianti sono impantanati nella costante dialettica tra poteri dello Stato.

La Direzione scarica sui lavoratori tali contraddizioni.

Il Governo non può rimanere in silenzio di fronte a tale comportamento aziendale.

 

Non rimarremo passivi di fronte a tali scelte.

 

Genova 08/06/2021                             RSU Acciaierie d’Italia Genova

 

                                         Segreterie Provinciali FIM-FIOM-UILM