cronaca

Discussione a Tursi. Il Comune: "Popolazione arborea vecchia e danneggiata"
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Genova tra mare e monti, nel mezzo gli stretti vicoli e tutta la struttura urbana che si estende in lungo sulle due vallate principali e in largo da Nervi a Voltri. Un territorio ampio su cui vivono circa di 580 mila abitanti.

E qui si accende la discussione di Genova tra presenza/mancanza di aree verdi e inquinamento. E spunta anche la proposta di piantumazione di nuove piante anti smog in città. In consiglio comunale a Genova se ne discuterà questo martedì grazie a una mozione presentata dai consiglieri Marta Brusoni, Vittorio Ottonello e Carmelo Cassibba. L'obiettivo è impegnare l’amministrazione a piantare nuovi arbusti in città per ridurre i livelli di inquinamento. A Genova i dati comunque dimostrano che la città non se la passa malissimo in tema ambientale visto la sua collocazione tra mare e montagna. Il vento non manca e tutta la parte montuosa alle spalle rappresenta un polmone verde che dà ampio respiro.

E' POSSIBILE INCREMENTARE IL VERDE A GENOVA? LA DISCUSSIONE - La discussione sulla lettura dei dati sull'inquinamento resta comunque aperta alle diverse interpretazioni. L'opposizione, anche nell'ultimo consiglio comunale, attraverso la voce di Cristina Lodi ha rimarcato la necessità di un intervento in tema ambientale per la città riportando dei dati di Coldiretti che evidenzierebbero una situazione di inquinamento in città non rosea. La risposta arrivata dall'amministrazione però non lascia troppo ben sperare.

"Non è pensabile incrementare significativamente il verde urbano o la presenza di alberi nel nostro tessuto urbano storico. Gli strumenti urbanistici che abbiamo possono indirizzare solo le nuove realizzazioni, in alternative è necessario definire quali spazi demolire per dare spazio a nuovi alberi. Tutti i nuovi progetti prevedono sempre significative sistemazioni a verde e nuove aree a verde compatibilmente con le aree ristrette in cui si opera" spiega il Comune. In sintesi implementare il verde nella parte storica della città appare decisamente complicato per la solita mancanza di spazi. Il Comune sottolinea comunque che, considerando tutta l'area comunale di Genova, la stessa risulta essere "la più boscosa d'Italia".

IL COMUNE: "POPOLAZIONE ARBOREA VECCHIA E DANNEGGIATA" - Tuttavia è la stessa amministrazione ad ammettere la necessità di un intervento per 'ringiovanire' e rendere 'più efficiente' il lavoro ambientale svolto dalle piante. "A Genova tenuto conto della situazione climatica e orografica è necessario un importante rinnovo degli alberi perché la popolazione arborea, vecchia e danneggiata, non ha più nessuna efficienza nelle sue funzioni ecologiche. Stiamo perseguendo con criteri tecnici e scientifici per ottimizzare gli attecchimenti e lo stesso vale per la riqualificazione di parchi e giardino per permettere di eseguire nuovi impianti di vegetazione" precisa la giunta Bucci. E qui allora, in mezzo a questo quadro, si fa largo la proposta lanciata dai consiglieri comunali di Vince Genova di collocare nuove piante smog in città. martedì la discussione in consiglio comunale a Palazzo Tursi.

LE PIANTE ANTI SMOG - Ma quali sono e come funzionano le piante anti smog? E quali si adattano meglio a Genova? E' risaputo che le piante portano diversi vantaggi "che non si limitano alla sola produzione di ossigeno e all'assorbimento della CO2 ma gli alberi con le loro chiome combattono il calore, assorbono i rumori e come detto assorbono polveri sottili e microinquinanti" spiega Ettore Zauli, agronomo e per anni direttore dei Giardini a Genova e per due anni a Firenze. Nella top ten delle pianti anti smog più 'performanti' ci sono l'acero riccio, la betulla verrucosa, il cerro, il ginkgo biloba, il tiglio classico, il bagolaro, il tiglio selvatico, l'olmo, il frassino e l'ontano.

Ogni albero di Acero Riccio è in grado di assorbire fino a 3800 chili di Co2 in vent'anni e ha un’ottima capacità complessiva di mitigazione dell’inquinamento. A contendergli il primato con 3100 chili di Co2 aspirate dall’aria, ci sono a pari merito la Betulla verrucosa, in grado di crescere sui terreni più difficili e il Cerro la cui altezza può raggiungere i 35 metri. Al quarto posto, il Ginkgo Biloba che oltre ad assorbire 2800 chili di Co2 in 20 anni garantisce un’alta capacità di barriera contro gas, polveri e afa e ha una forte adattabilità a tutti i terreni compresi quelli urbani.


SERVONO TRE GRANDI ALBERI PER COPRIRE CONSUMO OSSIGENO DI UN UOMO - Ovviamente ogni pianta ha una sua peculiarità. "L'assorbimento di agenti inquinanti e la produzione di ossigeno dipende dalla specie e dalla dimensione della pianta - spiega ancora Zauli -. Ad esempio secondo le ricerche effettuate un grande albero con circa 100 centimetri di diametro del tronco rilascia 0.31 kg di ossigeno al giorno, uno più piccolo solo 0,06. Per fare un confronto un uomo consuma al giorno 0,84 kg di ossigeno: questo vuol dire che servono tre grandi alberi per coprire il consumo di ossigeno di un uomo. Per rendere l'idea, duecento alberi di varie dimensioni che si trovano in città coprono il fabbisogno di ossigeno di 14 persone" spiega l'ex direttore ai Giardini. Secondo i dati della ricerca Ecosistema Urbano di Legambiente Italia del 2019 Genova ha circa 6,3 metri quadri di verde urbano per abitante. Sono circa 50mila gli alberi situati all'interno di parchi, giardini, cimiteri e aree extraurbane di proprietà comunale a cui vanno aggiunti quelli posizionati nelle aree private.


I DATI SULL'INQUINAMENTO A GENOVA - I dati dell'ultimo anno sono viziati dalle misure restrittive imposte dall'emergenza Covid che hanno ridotto il traffico e le movimentazioni in città e di conseguenza i valori di inquinamento. A Genova sono presenti otto stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria, di cui quattro stazioni di traffico, tre di fondo e una industriale. In particolare, le stazioni di traffico sono corso Buenos Aires, corso Europa, via Buozzi, via Pastorino, quelle di fondo sono corso Firenze, Ungaretti e Quarto, mentre la stazione di monitoraggio industriale è a Multedo. I dati rilevati dallo studio MobilitAria 2021 che rispetto al passato i valori di No2 (Biossido di azoto prodotto da traffico veicolare, impianti di riscaldamento civili e industriali, centrali per la produzione di energia e attività industriali in genere) e Pm10 (particolato prodotto dai trasporti, dalle attività industriali, dalle attività legate al terziario e in minore parte dall'agricoltura agricoltura) la situazione tende a migliorare, mentre per il particolato Pm2,5 permane invariata".

CRITICITA' - In dettaglio, per l’No2 il decremento delle concentrazioni medie della città è pari al -14%, per il Pm10 è pari al -5%. Ma se prendiamo il dato del 2019 (epoca pre-Covid) questo aveva fatto emergere delle 'criticità' e nel 2018 Genova è stata una delle città capoluogo che aveva oltrepassato il limite quotidiano di Pm10 fissato per legge (ovvero più di 35 giorni all'anno). Le misure ambientali che puntano all'utilizzo di mezzi green ha portato un aumento delle strade dedicate a bici e monopattini ma che l'analisi di Legambiente considera ancora 'insufficiente per Genova'.