cronaca

Colletta alimentare straordinaria per i nuovi poveri in numerose piazze della città
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"Con la pandemia è aumentata la quantità di genovesi che si rivolgono ai nostri centri. Persone che prima riuscivano a vivere con piccoli lavori o magari in nero e ora si sono trovati nella condizione di dover chiedere...".

A parlare da piazza Leopardi, ad Albaro, è Simona Merlo, genovese docente all'Università di Roma, fra i tanti volontari di Sant'Egidio che oggi, sabato 29 maggio, hanno lavorato in tante piazze di Genova dalle dieci alle 18 per raccogliere gli aiuti da distribuire ai più bisognosi.

"Prima della pandemia consegnavamo mille pacchi al mese, oggi siamo passati a 2000 nuclei familiari con 4000 mila pacchi consegnati ogni trenta giorni. Sono aumentati anche i nostri centri in diversi quartieri".

L'iniziativa di Sant'Egidio si chiama "Cibo per tutti: "Perché tutti devono avere il cibo per nutrirsi - spiega Simona Merlo - ma è importante anche che tutti possono dare e donare. Si può portare cibo ma anche offrirsi come volontari".

Simona Merlo ammette poi che in particolare sono in difficoltà le famiglie in cui lavora solo una persona o con bambini, "nuclei familiari che da un giorno all'altro si sono trovati senza un'entrata fissa. Ma è difficile anche la situazione di molti anziani che, oltre ad avere magari problemi economici, rischiano di ritrovarsi soli ed infatti noi oltre che a portargli i pacchi di cibo cerchiamo anche di raggiungerli nelle loro case per fargli compagnia, a volte per dare sollievo alle persone basta poco, bastano poche parole".