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E su Di Battista: "Condivido quello che dice, ma è opportunista"
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Dissidenti, esplusi, convertiti. Dal gruppo parlamentare più numeroso, quello del movimento 5 stelle, continuano le defezioni. I primi a farsi da parte sono stati quelli che non digerivano l’alleanza con la lega, nel Conte uno. Poi quelli spiazzati dall’intesa giallorossa con il Pd. Poi è arrivato Draghi: altri mal di pancia e qui sono arrivate le defezioni più numerose. E, come se non bastasse, si è consumata la frattura tra i vertici del movimento e Davide Casaleggio.

Anche alcuni parlamentari liguri sono stati protagonisti degli addii al movimento. Tra questi c’è Marco Rizzone, espulso nel 2020, è ora approdato in ‘Coraggio Italia’, il nuovo movimento di Toti e Brugnaro. Tra quanti hanno deciso di lasciare i 5 Stelle proprio all’indomani della formazione del Governo Draghi c’è un senatore ligure, Mattia Crucioli, avvocato e fondatore di un nuovo gruppo, ‘Alternativa c’è’.

Crucioli ha accettato di parlare a Primocanale di quello che sta accadendo nel movimento, dal suo punto di vista. “La disgregazione? E’ frutto di errori dei vertici – dice - le idee di fondo del movimento credo che fossero giuste e valide, ma sono cadute in mano a persone sbagliate. Molti si sono accorti delle differenze tra quanto veniva propugnato e quanto si stava facendo. Il Governo Draghi è l’esempio più lampante di questa cosa”.

“Tutti coloro che sono usciti, in particolare quelli che lo hanno fatto in contrasto all’appoggio al Governo Draghi, sono usciti per motivi ideologici” sostiene Crucioli che divide espulsi e dissidenti in tre gruppi:

“Nel primo gruppo ci sono anche io. Abbiamo dato vita ad ‘Alternativa c’è’. Siamo quelli che ce l’hanno un po’ con tutti. Non salviamo Conte, né Di Maio, né Casaleggio. Crediamo che Rousseau non sia esente da responsabilità, abbiamo una visione della società diversa da quella di Draghi, ma anche da quella di Di Maio e Conte. E crediamo che Casaleggio abbia delle colpe nella deriva del movimento”.

“Poi ci sono quelli come Morra e Lezzi che vogliono fare un contenitore nuovo attorno a Rousseau. E poi altri che aspettano l’ascesa del partito di Conte per dar vita a qualcosa di diverso, lo vedono come un federatore che, in ottica bipolarista, può avere un ruolo in questa alleanza con il centro sinistra”.

Il nome che manca è quello di Di Battista che sembrava poter diventare il trascinatore di chi, come Crucioli, aveva deciso di lasciare i 5 Stelle contestando il sostegno a Draghi: “Condivido quasi tutto quello che dice – premette Crucioli - Però credo che Di Battista stia temporeggiando. Non condivido il suo opportunismo legato alla tempistica. Bisogna saper scegliere in tempo. Invece sta vedendo cosa accade, non essendo eletto, aspetta di capire cosa faranno Conte e Casaleggio e poi potrà scegliere. Io invece non ho la possibilità di temporeggiare, sono fondatore di questa componente ‘Alternativa c’è’ che ha finalità parlamentari e dobbiamo organizzare l’opposizione parlamentare, senza avere per forza uno sbocco come partito politico”.